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Piatek-Botheim, la coppia dei rimpianti: via dall’Italia, insieme segnano quasi quanto tutta la Salernitana

Krzysztof ed Erik hanno ritrovato il feeling con il gol andando lontano da Salerno e da soli hanno segnato in questa stagione quasi quanto tutta la Salernitana. L’ambiente granata guarda al futuro e attende lumi dalla proprietà sulla strada che si dovrà percorrere in Serie B ma, nel frattempo, fa i conti con un campionato che deve ancora offrire 4 partite e rischia di portare – oltre all’onta della retrocessione da ultimi – anche parecchi record negativi. Non eccelle l’attacco e i rimpianti granata aumentano se si va a dare uno sguardo a quanto stanno facendo i due attaccanti di più recente addio.

“Pjona”, che rimpianto!

Tanto criticati a Salerno, dove oggettivamente non hanno fornito prestazioni memorabili, Piatek e Botheim si sono riscattati vestendo un’altra maglia. Il polacco, comunque centrale negli schemi di Paulo Sousa che si era lamentato fin dall’inizio del ritiro di Rivisondoli 2023 per la sua mancata sostituzione, aveva siglato 4 reti nello scorso torneo. Ci si aspettava sicuramente di più in termini realizzativi ma il suo apporto alla manovra, come punto di riferimento e appoggio per un compagno come Dia, era stato fondamentale. La Salernitana, di fatto, non ha mai avuto in questo campionato una punta vera, strutturata, idonea al massimo campionato. E l’ha pagato. Piatek è emigrato in Turchia: con la casacca del Basaksehir ha finora messo a segno la bellezza di 14 gol, trascinando la sua squadra al momentaneo quarto posto che significherebbe qualificazione alla Conference League. Ha ritrovato la Nazionale, sogna l’Europeo. Insomma, è un giocatore ritrovato. La Salernitana reputò alto il prezzo fissato dall’Hertha Berlino per il riscatto la scorsa estate (circa 7 milioni) e decise di non trattare neppure in un secondo momento il suo acquisto definitivo provando a giocare al ribasso. Ogni lasciata è persa.

Cremonese-Salernitana: l’ultima di Piatek in granata.

Il vichingo ha ritrovato la… cornetta

Ancora più sorprendente il caso di Botheim. A differenza di Piatek, il norvegese non ha fatto certo faville con il cavalluccio sul petto. Prometteva benissimo in ritiro in Austria, con il gol al Galatasaray; poi, segnò pure in campionato contro la Sampdoria. Gli unici lampi in un anno e mezzo in cui ha messo piede in campo ben 39 volte, molte delle quali anche da titolare. Insomma, le sua chance le ha avute, non sfruttandole e risultando poco funzionale al progetto granata. Ma appena ha cambiato aria, nel mercato di riparazione di questa stagione, ha subito riacquisito consapevolezza: con la casacca del Malmoe ha siglato 7 gol e 3 assist in dieci presenze tra campionato e coppa di Svezia. La sua squadra è prima in classifica e l’umore del calciatore è ben diverso da quello cupo mostrato in Italia. Ha ripreso a esultare come suo solito, mostrando la cornetta del telefono che a Salerno aveva alzato più che raramente. Botheim è stato ceduto a titolo gratuito con il sodalizio di patron Iervolino che ha risparmiato solo l’ingaggio. Va detto però che sul suo conto pende il giudizio del Tas di Losanna: c’è il ricorso del club russo del Krasnodar che ha chiesto un maxi risarcimento dopo il suo svincolo unilaterale prima di firmare per la Salernitana, che attende la sentenza. Il cavalluccio sarebbe obbligato in solido. In primo grado, la Fifa aveva respinto le istanze dei russi.

Piatek e Botheim, una “coppia” da 21 gol che a Salerno non era riuscita a incidere tanto sotto porta. Tutta la Salernitana finora ne ha firmati appena 26. Entrambi, invece, hanno trovato nuovi stimoli per rifiorire in altri campionati. Può rimproverarsi qualcosa la Bersagliera? Non ha insistito abbastanza oppure sono le classiche annate del calcio, con annessi problemi di ambientamento da calcolare? Facile parlare col senno di poi, visto che in pochi si sono fasciati la testa all’epoca con l’addio del polacco e soprattutto del norvegese. Fatto sta che avere numeri così avrebbe fatto più che comodo.

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