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Futuro granata, c’è anche l’ipotesi socio: due settimane calde per Iervolino

Altre due settimane di attesa, di passi avanti o passi indietro per conoscere il futuro della Salernitana a livello societario tra voci, più o meno fondate, e la necessità di mettere le basi per la stagione 2024/25.

Non tira certo aria di smobilitazione in seno alla proprietà e questo dovrebbe tranquillizzare la tifoseria, se non fosse che il silenzio perdurante da parte del patron e dell’ad (anche ieri a margine dell’assemblea di Lega Serie A, l’ultima con l’ippocampo presente in corso di campionato, non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti) contribuisce inevitabilmente a tenere tutti sulla corda. Evidentemente non c’è ancora chiarezza e prima di lanciarsi in commenti, previsioni, programmi pubblici, l’imprenditore palmese vuole attendere. Cosa? La fine del mese di maggio, quando termineranno le fasi di due diligence dei due fondi (quello che fa capo a Brera Holdings e un altro di private equity americano) che hanno cominciato qualche giorno fa lo studio dei meandri societari per capire se conseguentemente fare un’offerta vincolante di acquisto. Dunque, non una trattativa calda, non un closing, non una vendita certa. Nello stesso tempo, secondo quanto riferisce l’odierna edizione del Mattino, a Iervolino sarebbe arrivata anche la proposta informale di un gruppo italiano interessato ad affiancarlo come socio.

Nei discorsi con i fondi era emersa (e tutt’ora è una possibilità) l’ipotesi che Iervolino possa investire all’interno dei medesimi prima che acquisiscano la Salernitana, restando di fatto nel board e continuando a gestirla da presidente (come accaduto anche già in altri casi in Italia), anche l’idea di farsi affiancare da un socio solido – presumibilmente con quote di minoranza – consentirebbe al patron di non gettare l’investimento alle ortiche, restare nel mondo del calcio dopo aver imparato dagli errori, ottemperare all’obbligo morale di riportare quanto prima la squadra in Serie A e rientrare parzialmente dalle perdite accumulate. Serve inevitabilmente nuova linfa: un po’ il paracadute, un po’ le cessioni, però poi bisognerà costruire la rosa dell’anno prossimo e probabilmente anche cambiare tanto attorno ad essa, a cominciare ovviamente dalla figura del diggì/diesse. Ecco perché nei prossimi giorni potrebbe prendere (o no) quota questa terza soluzione che Iervolino non disdegnerebbe. Ha aperto, come è noto, al dialogo e all’ascolto: il club non è disperatamente in vendita ma neppure è incedibile. Se non si verificassero le condizioni idonee a un passaggio di quote totale o parziale, Iervolino resterebbe al timone andando avanti magari con cordoni della borsa più stretti.

Si diceva che non tira aria di smobilitazione. Vero. Proprietà e dirigenza sono segnalati in attività anche sul futuro con i casting per il direttore generale/sportivo (che giocoforza dovranno completarsi a campionato chiuso con i verdetti di Frosinone e Verona, visto che Guido Angelozzi e Sean Sogliano sono i primi della lista e una retrocessione o salvezza cambierebbe radicalmente le carte in tavola in un modo o nell’altro) e sul fronte del recupero sponsorizzazioni importanti per l’annata che verrà, oltre naturalmente a imbastire i primi dialoghi di mercato in uscita. Tale atteggiamento lascia presagire che Iervolino sembra intenzionato a proseguire, magari affiancato da un socio o con l’investimento nello stesso fondo potenziale acquirente. Ma bisogna attendere.

 

 

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