Nonostante la stagione durerà due mesi più del solito, per Gaetano Masucci il tempo è passato molto in fretta grazie ai successi ottenuti con il suo Pisa. L’attaccante, intervenuto a “50 Canale”, ha dichiarato amore ai nerazzurri: “E’ volato questo anno, tra l’altro molto particolare. Rivedere l’immagini fa grande piacere, ogni volta ho i brividi e penso che più andremo avanti più ce lo potremo godere: più passa il tempo e ti rendi conto di quanto sia stato bello. Ha rappresentato qualcosa di unico che doveva avere quell’epilogo. In questo periodo sicuramente è la cosa che è mancata di più oltre al pallone è stata ritrovare lo spogliatoio, la battuta con il compagno, il quotidiano. Personalmente è la cosa di cui sentivo di più la mancanza. Dopo qualche giorno di rodaggio stiamo tornando alla normalità, rispettando ovviamente il protocollo“.
Il bomber ha anche avuto modo di recuperare dall’infortunio che lo aveva colpito nell’ultima gara: “Adesso è tutto alle spalle, non era una cosa gravissima avrei saltato 2-3 partite ma non di più. Ci ho lavorato in maniera specifica ed ora sono nelle condizioni giuste con la ricerca della miglior condizione, per la quale servivano le partite. Professionalmente la squadra è stata perfetta, ho trovato tutti in buone condizioni. Non sono mai stato un bomber di razza però qualche gol l’ho sempre fatto, nel girone d’andata qualcosa avevo sbagliato ma nel ritorno ho compensato. Il più bello? Per esecuzione quello contro l’Empoli“.
Il classe ’84 poi ripensa a tutti i momenti che lo hanno fatto innamorare della maglia che porta: “In questo periodo ho concentrato tante di quelle cose che possono avvenire in una carriera intera. Anche dal punto di vista personale ho avuto momenti di difficoltà e non ero contentissimo di me stesso e delle prestazioni anche perché pretendo molto. La seconda parte è stata ancor più bella delle previsioni, poi l’attaccamento del gruppo, gli attestati di stima dei tifosi: non potevo chiedere di più. Ne è valsa la pena anche attraversa fasi delicate per poi avere queste gioie. Ho vissuto emozioni uniche a Pisa, non mi lamento della mia carriera ma ho giocato in piazze diverse con tutto il rispetto. Sono uno che si imbarazza un po’ per i complimenti anche a 36 anni, a volte sembro un po’ restio, ma dentro ho provato una soddisfazione immensa“.
Quindi attenzione al Pisa, primo avversario dei granata in questa ripresa, che avrà l’entusiasmo dalla sua parte, anche se non mancano le incognite, come per tutti: “Sarà qualcosa di nuovo e di diverso rispetto a quello a cui siamo abituati. Chi sarà più bravo ad adattarsi alle varie situazioni che verranno a crearsi avrà la meglio. La nostra squadra è predisposta al sacrificio e di sicuro cercheremo di fare del nostro meglio. Conoscendo i miei compagni non credo che ci sia il rischio di sottovalutare l’avversario o avere un calo di tensione. Credo che fino a quando non giocheremo – seppur in un ambiente surreale senza tifosi – non potremo capire quali saranno veramente le sensazioni che ti immagini negli allenamenti e nelle partitelle. Attenzione e concentrazione non ho dubbi, non faremo questo sbaglio. La Salernitana? Un avversario molto valido, possiamo vederlo dalla classifica, dall’organico ed anche per l’allenatore che li guida. Ha tante caratteristiche importanti per la categoria, un ottimo mix: per noi sarà difficile. Mancheranno sicuramente moltissimo i tifosi per squadre come noi e, appunto, anche la Salernitana che hanno sempre molti tifosi allo stadio. Contro il Livorno non è stato assolutamente facile, ci vuole quel pizzico di attenzione, concentrazione e stimoli perché c’è una parte fondamentale del calcio che mancherà“.
Masucci conclude parlando di obiettivi, sognando ma non troppo: “L’obiettivo è sempre quello di riuscire a migliorare, sia come singolo che squadra. L’esperienza di Pisa è stata in crescendo – ne parlo spesso con chi come me è qui da alcuni anni – e vorremmo continuare così, spesso poi sono le singole partite a determinare gli obiettivi: nel giro di 2-3 gare può cambiare tutto. Si punta ad alzare l’asticella ma tenendo i piedi ben saldi a terra, guardandosi indietro con la consapevolezza di ciò che si è fatto senza mollare mai
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