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L’Arechi per pochi intimi, minimo stagionale e massimo di fischi. Iervolino assente

Con i fischi, tra i fischi e fino ai…fischi, guardando alla poltrona vuota (quella rossa) del patron Danilo Iervolino. L’azione è emblematica, intervallata dai cori di dissenso e dagli “inviti” ad andare a lavorare tra un “mercenari” e “fuori dall’Arechi” rivolti ai calciatori della Salernitana. Poi il silenzio e neanche il consueto saluto da parte dei giocatori al triplice fischio finale. I tifosi presenti all’Arechi – che raccoglie il minimo stagionale con 14036 sugli spalti dell’impianto di via Allende per la gara contro il Sassuolo – si arrendono all’ennesima prestazione che lascia i granata in fondo al tunnel dove l’uscita ha una direzione sempre più visibile, quella della cadetteria.

Ma una ventata di aria fresca prima dell’inizio del match l’hanno data i bambini della cooperativa Giovamente che sono entrati in campo ad accompagnare le squadre all’ingresso per colorare di “blu” il rettangolo verde dello stadio per la settimana dell’autismo.

All’Arechi – intanto – a rappresentare la società dell’ippocampo c’erano soltanto l’amministratore delegato Maurizio Milan (che ha accolto nel ventre dello stadio le ragazze della Handball Pdo Salerno prima dell’inizio della partita) e il vice di Iervolino, Gianni Petrucci.

 

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