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Alessandro Russo e quel sogno a occhi aperti: è il terzo “granatino” a esordire in A

La figura del ragazzino biondo, capello lungo e maglia numero dieci è una cosa comune sui campetti di provincia. Quando lo si incontra la storia va più o meno così: tutti ci vanno leggero perché ha qualche anno in meno, hanno paura di fargli male, fino a che lui non arriva, sradica il pallone dai piedi dell’avversario con una grinta infinita, lo mette in cassaforte e lo fa scomparire e riapparire alle spalle dell’ultimo difensore dove l’attaccante è pronto per segnare.

Questa storia devono averla sentita spesso a Montoro, dove è nato e cresciuto Alessandro Russo, classe 2003. Deve ancora svegliarsi dal sogno a occhi aperti di ieri pomeriggio al Maradona, il talentuoso centrocampista della Salernitana che ha esordito in Serie A contro il Napoli. E bene, anche, nella ventina di minuti che gli ha concesso Colantuono al posto di Vergani. Si è dato da fare, si è scrollato di dosso l’emozione e ha provato pure qualche iniziativa. I primi passi vicino casa, poi la trafila nel settore  giovanile dell’ippocampo con una parentesi alla Lazio, sempre “attenta” ai baby granata più promettenti. Quella del 2019 a Formello è stata un’esperienza importantissima per Russo, che narra la sua storia anche a tinte biancocelesti. La impreziosisce sempre di più, in modo che quando ritorna a Salerno è pronto per salire su un palco diverso. Un po’ di prove con la Primavera, dove a suon di tackle alternati a punizioni disegnate prende per mano la squadra di Procopio da leader silenzioso.

Il programma poi subisce un’accelerazione improvvisa: la prima squadra viene decimata dal Covid e arrivano le prime convocazioni. Sembra tutto pronto per andare in scena all’Arechi, contro Milinkovic-Savic e Luis Alberto, contro la Lazio che lo ha aiutato a crescere. Ma così non vale, loro la storia la conoscono già e l’occasione non arriva “a causa di un imprevisto”, dirà Colantuono a fine partita, dopo averlo fatto scaldare da metà tempo in avanti. Allora ecco che si presenta un’opportunità ancora più ghiotta, nello stadio dedicato a uno dei più grandi della storia. Al 72’ di Napoli-Salernitana, Alessandro Russo rileva Edoardo Vergani e nel pomeriggio del Diego Armando Maradona il talentino diciottenne segue il copione alla perfezione. Il recupero in scivolata su Politano, il dribbling con la pulizia della palla, il filtrante d’esterno alle spalle della difesa per Simy: c’è tutto. È il terzo baby a esordire in massima serie in questa stagione dopo il moldavo Motoc e il casertano Perrone. Adesso non resta che lavorare sui capitoli successivi, per tutti e tre. In bocca al lupo.

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