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Il Bologna spadroneggia, la Salernitana è un mezzo sussulto di Nwankwo: ora si fa dura

TABELLINO  –  SALERNITANA-BOLOGNA 1-2

SALERNITANA (3-4-2-1): Costil; Lovato (34′ pt Tchaouna), Gyomber, Pirola; Mazzocchi (1′ st Daniliuc), Legowski (18′ st Maggiore), Coulibaly, Bradaric; Candreva (36′ st Kastanos), Dia; Ikwuemesi (18′ st Simy). A disp: Fiorillo, Salvati, Fazio, Bronn, Sambia, Martegani, Bohinen, Cabral, Botheim. All: F. Inzaghi.

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Beukema, Calafiori, Kristiansen; Freuler, Moro (36′ st Aebischer); Ndoye (32′ st Urbanski), Ferguson, Saelemaekers; Zirkzee (32′ st Van Hooijdonk). A disp: Bagnolini, Ravaglia, Lucumì, Fabbian, Lykogiannis. All: Motta.

Arbitro: Sozza di Seregno (Scatragli/Bercigli. IV: Di Marco. Var: Valeri. Avar: Maggioni).

NOTE. Marcatori: 9′ pt e 20′ pt Zirkzee (B), 31′ st Simy (S). Angoli: 5-1. Ammoniti: Tchaouna, Mazzocchi, Dia, Daniliuc, Gyomber, Kastanos (S), Zirkzee, Skorupski (B). Espulso Fazio al 46′ st dalla panchina. Recuperi: 2′ pt, 5′ st.

 

Frustrata, nervosa, evanescente, in confusione e soprattutto in balia dell’avversario per gran parte della partita. Non può bastare un quarto d’ora d’assalto finale. Non per chi deve salvarsi. La Salernitana non c’è, la squadra si consegna al Bologna e Inzaghi ci mette del suo. I felsinei passeggiano per un’ora all’Arechi, conquistano il primo successo esterno della stagione (doppietta di Zirkzee e rete della bandiera di Simy) e balzano addirittura al quarto posto in classifica in piena zona Champions. Alla cenerentola granata invece non resta che leccarsi le ferite senza neppure poter piangere sul latte versato. L’ultimo posto in classifica – con la zona salvezza che domani rischia di allontanarsi ulteriormente – non è figlio soltanto della serataccia di oggi (da incubo), ma di scelte tecniche e dirigenziali a dir poco approssimative. Se a questo si aggiunge una gestione completamente sbagliata fin dall’inizio della stagione che sembra quasi non avere fine (leggasi le dichiarazioni del ds De Sanctis sul bomber Dia a pochi giorni dalla partita) il quadro è completo. La partita di oggi è conseguenza quasi inevitabile della confusione che alberga in casa granata. Confusione a cui ha contribuito anche Pippo Inzaghi che – gara con la Lazio a parte – non è riuscito a dare una scossa all’ambiente (dopo sette partite sulla panchina dell’Ippocampo appena cinque punti all’attivo ed una marea di gol – 13 – incassati nella sua gestione) figuriamoci ad imprimere il suo marchio.

Tutto troppo facile per il Bologna di Thiago Motta, allenatore sui cui i grandi club italiani hanno fatto e stanno facendo più di un pensierino per il futuro. I felsinei hanno avuto vita facile all’Arechi, sfoderando una prestazione normale, manco a dire straordinaria, complice anche il suicidio tattico dei granata. Il Bologna si è limitato ad essere ben messo in campo, facendo valere fisicità e intelligenza dei suoi mediani (Moro su tutti) e sfruttando la verve di Saelemaekers sulla fascia sinistra che si è rivelato a dir poco incontenibile. Inzaghi risponde con un 5-3-2 timido ed evanescente in cui Candreva fa da sottopunta a Dia e Ikwuemesi. In mediana i padroni di casa sono sterili e prevedibili mentre sulle fasce, si consegnano letteralmente agli ospiti. C’è di più. C’è un movimento senza palla che sponda granata è merce rara, con il Bologna che ringrazia ed arriva prima sulle seconde palle. Pronti via ed è il primo brivido per i granata. Pirola rinvia corto e Ferguson ci prova subito ma trova i guantoni di Costil. È il prologo al vantaggio che arriva dopo poco. Moro giganteggia nella terra di mezzo e conclude da distanza siderale, Costil respinge male sui piedi di Zirkzee che con il piattone sinistro deve soltanto appoggiarla in rete (9′). una doccia fredda che non gela ma certamente preoccupa i 16mila dell’Arechi. Il pubblico prova a spingere, ma la Salernitana è in freezer e Moro continua a bombardarla dalla distanza. Al 18′ i granata provano a reagire sugli sviluppi di una punizione che è uno schema e che fa sbandare i felsinei, ma Kristiansen ci mette una pezza. Un fuoco di paglia, purtroppo.

Corre il 20′ quando Lovato sforna la frittata. Un sanguinoso retropassaggio del difensore lancia Zirkzee bravo a dribblare Costil in uscita disperata e depositare in rete il pallone del raddoppio. La prima doppietta dell’olandese in campionato sembra stendere il fanalino di coda con l’Arechi che mugugna e chiede di metterci almeno l’anima. Ma la squadra è in bambola e rischia di perdere più volte la testa collezionando cartellini e ammonizioni in serie per arginare Saelemaekers. Inzaghi prima dell’intervallo tira fuori Lovato ed inserisce Tchaouna, cambiando anche spartito tattico. Ma la musica non cambia. Il Bologna gestisce senza grossa difficoltà con un possesso palla imbarazzante (65% in favore dei felsinei). Nell’intervallo Inzaghi lascia negli spogliatoi un Mazzocchi imbarazzante per inserire Daniluc. La squadra prova ad alzare almeno il baricentro ed al 6′ Ikwuemesi, ben servito da Dia, tira debolmente dalle parti di Skorupski. Il Bologna amministra e potrebbe calare il tris prima con Ferguson (frenato da Costil con la complicità del palo) e poi con Moro che alza la mira da ottima posizione. Alla mezzora, il neo entrato Simy la riapre sfruttando al meglio un assist di Candreva. La Salernitana almeno ci prova ed il finale è un tritacarne di emozioni con l’assalto dalle parti di Skorupski. Quando arriva il pallone giusto sul destro di Daniliuc, l’austriaco non se la sente di calciare. Il rammarico è nella conclusione di testa di Pirola che finisce di un nulla al lato e poi su quella di Simy che apre troppo il compasso. Ma un quarto d’ora non può bastare per chi si deve salvare. Le ragioni dell’ultimo posto vanno ricercate altrove. E non certo stasera.

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