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Editoriale

Che confusione, Salernitana! Tra le aspettative disattese di Iervolino e le stoccate di Inzaghi, si rischia la B

È un pareggio che non sposta gli equilibri perché la Salernitana è già a terra. Non riesce a rialzarsi ed appena ci prova viene risucchiata sempre al suolo. Il 2-2 di ieri, per i numeri poi prodotti dal Sassuolo (29 tiri totali, 7 parate di Ochoa per gran parte determinanti, 2 pali colpiti e altrettanti gol realizzati) alla fine può stare anche bene, se non di lusso, ai granata. Ma quanti rimpianti per il doppio vantaggio sciupato! Danilo Iervolino non era a Reggio Emilia, dove la società era rappresentata dall’amministratore delegato Milan e dal ds De Sanctis.

La media punti resta da retrocessione

La proprietà continua a non essere contentissima del rendimento di Filippo Inzaghi: 2 punti in 4 gare di campionato, di cui tre con avversarie sulla carta abbordabili ed appartenenti alla metà destra della classifica, non rappresentano la scossa che il patron si augurava. Se la media del predecessore era sprofondata a 0,38 punti a partita, quella di 0,5 dell’ex bomber non migliora di molto la situazione. Con queste medie si va dritti in Serie B ed è bene che si prenda coscienza del tutto, perché la sensazione è che il loop in cui è entrata la Salernitana, dalla squadra ai vertici, è che forse questo rischio concretissimo non sia ancora considerato. Mancano sette partite alla fine del girone d’andata: continuando con un punto ogni due partite al giro di boa i granata non arriverebbero a 10 punti. Che tipo di mercato si potrebbe intavolare con così poco fieno in cascina? Quale voglia di investire potrebbe esserci per il patron? Interrogativi leciti. Cosa si può fare ulteriormente per invertire la rotta? Un nuovo cambio in panchina se non arrivassero le prime vittorie nelle prossime due partite non sarebbe da sottovalutare.

Le stoccate di Superpippo

Ma non può essere tutta colpa di Inzaghi che, pur non essendo riuscito a dare una svolta, tra un’espressione ottimistica e l’altra, non perde occasione di ricordare che “questa squadra non vince in trasferta da gennaio” e soprattutto che “questa squadra, prima che arrivassi io, nelle ultime 24 partite ne aveva vinte soltanto 4”. Guarda caso, esattamente le panchine di Sousa in campionato alla guida della Salernitana. Come per lasciar intendere che è vero che l’anno scorso si sono visti dei risultati soddisfacenti ma è anche stato merito di tanti pareggini e del minimo di fieno raccolto anche da Nicola prima dell’avvento del portoghese, che ha vinto 4 volte, pareggiato 12 e perso 8 a cavallo tra la scorsa stagione. Unendo il tutto, viene fuori una media di esattamente un punto a partita che, rapportata all’arco di una stagione, non assegna mica sempre una salvezza tranquilla. Ed allora, se non cambia di molto il succo, probabilmente è la squadra – la stessa o quasi dell’anno scorso – ad avere qualche lacuna? Solo un problema psicologico legato alla tanta confusione che si respira?

Tre giorni di riposo ora per Fazio e compagni. La preparazione riprenderà martedì pomeriggio in una strada che condurrà alla sosta. Da non escludere anche una partitina in famiglia (con la Primavera?) per chiudere il cerchio di una settimana in cui “bisognerà lavorare ancora molto sulle gambe“. Si diceva delle stoccate alla precedente gestione tecnica. Misurando le parole col “per carità, ognuno ha le sue metodologie”, Inzaghi ha chiaramente puntato l’indice sulla preparazione atletica dello staff di Paulo Sousa. Lo spagnolo Lluis Sala ne era il responsabile e credeva perlopiù nel lavoro allenante con la palla, stando a quanto potuto constatare negli allenamenti visibili di Rivisondoli. A quanto pare, l’attuale preparatore (Luca Alimonta) prediligerebbe differenti metodi, con presenza di lavoro talvolta a secco e doppie sedute che prima non erano presenti. “Richiamino di preparazione” in vista. Ma serve vincere, non c’è più tempo.

“Manca cazzimma”

Pensavo fosse la serata giusta“, ha commentato amaramente Inzaghi nella sala stampa del Mapei: “Manca cazzimma“. Sei disperatamente ultimo, riesci ad andare sullo 0-2 contro un avversario complicato e non puoi permetterti di gettare alle ortiche l’opportunità. La Salernitana ha perso lucidità, ha continuato a giocare senza badare anche ad addormentare la gara per evitare che un Sassuolo distratto potesse riprendersi. Cosa che poi è avvenuta. È mancata la cattiveria -che non si acquista al supermercato – soprattutto a centrocampo. Poco fuoco nei duelli, non si è vista la voglia di non far passare l’avversario a tutti i costi, anche di giocarsi gialli pesanti. Il trainer ha sottolineato anche come la squadra, a suo modo di vedere, sia fisicamente lontana dal top. Lo fa da settimane, per la verità, e lo ha ribadito ieri in maniera inequivocabile. Un calo atletico che si è notato tutto nella ripresa ed è forse anche per questo che Superpippo ha operato più cambi all’inizio della ripresa. L’averlo fatto in tre momenti distinti (Bradaric nell’intervallo, Simy e Candreva dopo 10′, Legowski dopo 15′) ma ravvicinati ha forse indotto ancor più in confusione una squadra labile dal punto di vista psicologico che accende un cero davanti all’immagine di “San Memo” e rinvia nuovamente l’appuntamento con la vittoria.

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