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Benevento “società modello” per la Lega. Patron Vigorito: “Se torniamo in A è per restarci”

Il Benevento è “la società modello della Serie B”. Parola di B Magazine di febbraio, l’organo ufficiale della lega cadetta, che omaggia il team prossimo avversario dei granata con approfondimenti e interviste.

Con un patrimonio di 8500 abbonati – il maggiore del campionato, nonostante la retrocessione – la piazza sannita è elogiata dalla Lega anche per la gestione societaria e del settore giovanile. “Nelle ultime tre stagioni abbiamo vissuto una moltitudine di emozioni, anche se il salto dalla B alla C è avvenuto nel momento in cui meno ce l’aspettavamo. Avevamo allestito, in precedenza, squadre sulla carta più forti – dice il patron Oreste Vigorito – L’anno scorso non eravamo pronti per la serie A, dal sottoscritto all’allenatore. I giocatori forti non venivano a Benevento perchè ci consideravano spacciati, quelli scarsi accettavano solo per lo stipendio. Abbiamo 25 dipendenti, un ufficio marketing, un negozio, un medico sociale assunto assieme ai collaboratori e un settore giovanile con 250 tesserati, di cui 40 vivono in foresteria. E la nostra U16 è imbattuta nel girone d’andata. Se torneremo in A, dovremo avere almeno il 50% di probabilità di restarci, non mi piace fare su e giù”.

Queste le parole del ds, Pasquale Foggia: “Quando ho lasciato il campo (nel 2015 quand’era sotto contratto con la Salernitana, nda) mi presi un po’ di tempo per decidere il mio futuro. Volevo fare una cosa che mi piacesse e non trovavo grande attrazione per la panchina. L’aver vissuto la quotidianità dello spogliatoio da calciatore aiuta a intuire in anticipo cosa succede nelle dinamiche del gruppo, il perchè un calciatore abbia determinati comportamenti. E poi aiuta nella gestione, perchè chi pensa che fare il direttore sportivo significhi solo fare mercato, si sbaglia di grosso. Oggi, oltre ai calciatori, bisogna pure gestire le loro mogli e con i social è tutto più complicato. Abbiamo un regolamento interno molto stringente, prevenire è meglio che curare: non si può pubblicare nulla che riguardi la squadra o la società. Già possono essere strumentalizzate le dichiarazioni delle interviste, figurarsi poi sui social. Quest’anno abbiamo allestito un’ottima squadra e l’abbiamo migliorata con gli inserimenti di Caldirola e Crisetig. Vediamo cosa dirà il campo nei prossimi mesi”.

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