OCHOA 5,5. Beffato in occasione dell’autorete, molto incerto nelle uscite. Non può far nulla tra rigore e ripartenza del tris azzurro.
PIEROZZI 6. A Torino aveva convinto in un ruolo non suo e si conferma. Subito deciso, duro, fa sentire i tacchetti con l’avversario spalle alla porta. Cambiaghi è brutto cliente in velocità, cerca di limitarlo come può. Il suo infortunio suona paradossalmente e indirettamente come una sveglia: Inzaghi è costretto al cambio e getta nella mischia l’attaccante per un modulo più offensivo. (dal 41′ pt WEISSMAN 6,5. Si presenta lisciando a inizio ripresa ma il movimento era buono. Prova a dannarsi in pressione, scatta spesso a vuoto e poi salta meravigliosamente, da attaccante vero, per l’1-1).
BOATENG 5,5. Prima all’Arechi per lui. Un paio di lanci nel vuoto in avvio, poi alterna chiusure ok a momenti di sufficienza. (dal 14′ st PIROLA 5,5. Cambio letto, il tedesco non aveva i 90′ e neppure lui, al rientro da un infortunio. Entra con discreto piglio, poi Cancellieri lo manda al bar sul terzo gol).
PELLEGRINO 4,5. La maglia da titolare gli mancava dal 29 ottobre, l’unica in stagione prima di oggi, ed era quella del Milan. Cerca di non commettere grosse sbavature e ci riesce fino all’86’, quando causa il rigore della sconfitta. Sbaglia pure a tempo scaduto e regala la ripartenza dell’1-3.
ZANOLI 4,5. Buoni spunti a destra nei primi 10′ in fase offensiva, però tarda in quella difensiva. Sfortunato sull’autorete, si rifà qualche minuto dopo sprintando nel recupero in salvataggio disperato su Cerri: l’Empoli era lanciato in quattro contro uno. Si fa ammonire da pivellino per una reazione scomposta e di stizza a gioco fermo, una concausa della sostituzione all’intervallo. (dall’1′ st SAMBIA 5,5. Prova a mettere qualche cross interessante ma non entra certo con uno spirito indemoniato. Cresce alla distanza).
BASIC 5. Non è il tipo di giocatore da cambio passo e tocca troppe volte il pallone. Ci mette pure più di un’imprecisione tecnica non da lui.
MAGGIORE 5. Troppo basso, troppo attendista, come a Torino. Solo che la strategia doveva essere diversa. Compitino, passaggino, orchestrare gioco non è nelle sue corde, c’è da dire. Cerca di destarsi nella ripresa e l’impegno c’è tutto. Migliora ma serve altro. (dal 31′ st COULIBALY 5. L’Arechi lo riabbraccia con applausometro alto all’ingresso, non riesce a produrre un contributo decisivo).
BRADARIC 4,5. Premiato prima del match come miglior giocatore granata del mese di gennaio da uno sponsor, approccia con inaspettata freddezza al match, Poco propositivo in avanti, sbaglia uno stop da ultimo uomo poco prima della mezzora che spiana la strada a un pericolosissimo contropiede agli avversari. Ne perde anche altri di palloni sanguinosi. Tante scelte sbagliate anche nella metà campo ospite. Tende a disprezzare il suo binario preferendo infruttuosi e pericolosi rientri dentro il campo.
KASTANOS 4,5. Comincia con marce bassissime, non cambia passo, si nasconde. Il missile da fuori su cui vola Caprile al 45′ è unico lampo di una partita al buio e farraginosa. Il girotondo controproducente al limite dell’area è l’emblema della sua partita. (dal 14′ st TCHAOUNA 4,5. Toscani chiusi, non ha grossi spazi per scappare e neppure insiste nel puntare l’uomo. Non dà nulla di ciò che avrebbe nel bagaglio).
CANDREVA 5. Una serie di errori inaspettati. Non riesce a carburare. Poco lucido sulla ripartenza che lo mette a tu per tu con Caprile: il Mast’Antonio vero avrebbe tentato il pallonetto, quello di stasera si fa rimontare dal difensore dopo aver preso campo e poi frana a terra. Sbaglia battute di angoli, decisioni, passaggi, posizionamento. Praticamente tutto fino alla pennellata-assist del pareggio che è anche l’unica giocata pregevole. Delusione.
DIA 5. Torna all’Arechi dopo sette settimane esatte dall’infortunio patito contro il Milan. Poteva essere l’ultima in granata e invece il fato ha detto di no. Timido in partenza, fa fatica a trovare aderenza e cambia gli scarpini in corsa. Il primo bagliore porta comunque la sua firma a sette dall’intervallo. Con Weissman più vicino le cose non vanno meglio.
ALL: F. INZAGHI 4. Zero sorprese in formazione. Si affida alla vecchia guardia in avanti, mentre la difesa è tutta nuova, ancora una volta. La sua squadra parte nettamente sotto ritmo: aveva chiesto di fare la partita e comandare il gioco ma la risposta non è convincente. Accade esattamente l’opposto. Gli avversari aggrediscono ovunque, sono sul pezzo, la Salernitana è leggera e non evidenzia idee offensive. Una partita così importante non meritava il misto di paura, inconsistenza, lentezza e confusione proposto nella prima frazione. L’Empoli passa, chiude centralmente ogni linea di passaggio e i granata sono incapaci di creare gioco. Ha quantomeno l’intuizione di “approfittare” dell’infortunio di Pierozzi per inserire una punta in più. Nonostante i cambi, la musica cambia veramente poco e l’1-1 momentaneo è frutto del caso. Tre partite in casa, la miseria di zero punti: due sole vittorie in 16 sfide, un’identità tattica (e non solo) precisa che tarda ad arrivare. Iervolino e Sabatini non sono contenti, alibi terminati e la scossa non è arrivata. La sua posizione è nettamente a rischio esonero e le valutazioni del caso saranno fatte in serata.
Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.