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Pagellone Lazio-Salernitana: Ikwuemesi fallisce ancora, difesa in vena di regali. Candreva fuori partita

COSTIL 5. Vince il ballottaggio con Ochoa e può pochino sul primo gol. Meno reattivo sul secondo. Più di un’indecisione. Poco dopo il 20′ s’improvvisa difensore aggiunto e ringhia in tackle ben al di fuori dell’area di rigore, quasi fino a centrocampo. Gli va bene. Reattivo su Luis Alberto al quarto d’ora della ripresa per evitare il 4-1, si inchina comunque a Isaksen.

GYOMBER 4. Appena ristabilitosi (col Sassuolo era in panchina in non perfette condizioni fisiche), torna titolare ed è l’unico ad esserci stato nei tre match giocato in casa dei biancocelesti dai granata nelle ultime stagioni. Un’uscita suicida palla al piede per poco non causa il raddoppio laziale dopo 10′, disastroso sul raddoppio vero. Spesso in ritardo, regala il quarto gol alla Lazio.

BOATENG 4. Chance a sorpresa dall’inizio, il tecnico gli mette due braccetti a fianco per dargli meno campo da coprire. Resta in condizioni fisiche non presentabili per reggere ad alti livelli. Bella statuina sul 2-0 di Vecino, viene messo “in mezzo” impietosamente dagli avversari anche sul terzo gol. (dall’1′ st MANOLAS 5,5. Almeno picchia e vince qualche duello).

PIROLA 4,5. Felipe Anderson gli prenota un tavolino al bar al pronti-via. Ci rimette la “capoccia” ma non è serata neppure per lui.

ZANOLI 5. Un’occasione dal primo minuto che gli mancava da oltre un mese, dalla disfatta di Cagliari. Non sfonda mai. (dall’1′ st SAMBIA 5. Sconclusionato, non fa meglio dell’ex napoletano).

MAGGIORE 6. Non è stato benissimo in settimana ma Colantuono non ha voluto privarsene. Dopo il gol col Sassuolo, l’assist all’Olimpico nel positivo spunto del 2-1. Frettoloso poco prima della mezzora quando si lascia ingolosire dalla porta lasciata vuota da Mandas. Più lucido col pallone, meno bene nel filtro. Esce per un problema al ginocchio. (dall’1′ st LEGOWSKI 5,5. Si presenta rubando subito un buon pallone. Dinamico, voglioso. Non sempre a dama e tanta corsa a vuoto).

COULIBALY 5. Un po’ timido in fase offensiva, stecca qualche controllo di troppo e perde frequentemente il tempo della giocata. Nervoso, ammonito: salterà la Fiorentina, era diffidato.

BRADARIC 6. Da una sua discesa nasce il gol di Tchaouna. Cerca pure la conclusione, è intraprendente quando supera la linea di metà campo.

TCHAOUNA 6,5. Si conferma il giovane più interessante di una stagione disastrosa. Gli mancava il gol di testa e lo ha sfornato. L’unico a cercare strappi e giocate pericolose fino alla fine.

CANDREVA 4,5. Perde per eccesso di confidenza il pallone che spiana la strada al vantaggio di Felipe Anderson, poi si estranea completamente dalla partita. L’Olimpico lo applaude all’uscita. (dal 40′ st MARTEGANI sv. Pochi minuti sulle uova).

IKWUEMESI 4,5. La fiducia è un segnale importante anche in chiave futuro: ha un contratto fino al 2027 e la società vuol vedere fino in fondo di che pasta è fatto. Il test contro il Sassuolo era andato maluccio. Partecipa all’azione della rete di Tchaouna ma per il resto è spaesato: pochi spunti degni di nota, si nasconde costantemente. Al 22′ ha una clamorosa palla gol ma è pachidermico nel provare a girarsi e viene murato. Sistematicamente in ritardo, palla a lui è molto spesso palla persa. (dal 30′ st WEISSMAN 4,5. Non è quello della corsa assatanata nei suoi primi passi in granata. Molto poco affamato).

ALL: COLANTUONO 5. Sorprende tutti e si mette a specchio con Tudor, passa alla difesa a tre e cambia ben… tre interpreti, tutti in retroguardia. Una mossa anche logica, di lettura non certo passiva. Il regalo di Candreva alla Lazio agli albori di partita la mette in salita. Eppure, la Salernitana crea qualcosa, segna pure il suo gol approfittando di una Lazio rimaneggiata e inevitabilmente scottata dall’ambiente non esattamente familiare creato dalla piazza locale in contestazione. Non riesce però a non essere vittima di se stessa ancora una volta, delle sue amnesie. Il reparto arretrato fa acqua. Generosa la scelta di dare spazio a un Boateng neppure lontano parente di quello che ha vinto tutto col Bayern e la Germania. Apparentemente più ragionevole la scelta – in ottica societaria e di futuro tecnico – di mettere ancora una volta alla prova le capacità di Ikwuemesi, che per la seconda gara di fila non dà frutti. E allora bisognerà tenerne conto. Nel secondo tempo in tanti mollano molto prima del tempo.

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