Connect with us

News

Miracolo Castori: “La promozione della sinergia! Malumori iniziali? Me ne sono fregato”

“Portare la Serie A in una piazza come questa è una soddisfazione immensa”. Mentre parla Fabrizio Castori, i calciatori irrompono in videoconferenza e lo interrompono con un coro. Apoteosi all’Adriatico dopo la conquista della promozione in A da parte della Salernitana.

“Lascio un pensiero per Fulvio De Maio, purtroppo ci ha lasciato, ci piace dedicare anche a lui questo obiettivo che non ha fatto in tempo a vedere. Dedico la vittoria anche alla mia famiglia, tutte le persone che mi sono state vicine, per me il calcio è una passione e va condivisa con tutti i tifosi della Salernitana di tutta Italia, qualcuno mi ha scritto anche da altre regioni – ha detto il tecnico marchigiano – Quando sono arrivato non era tutto rose e fiori ma me ne sono fregato, grazie all’appoggio della società e la disponibilità dei ragazzi ho avuto la forza per andare avanti. Sono contento che possiamo gioire tutti insieme. La Serie A è un patrimonio importante per tutti. Un campionato non si vince senza sinergia e unità di intenti tra staff, società e squadra soprattutto in una piazza difficile come Salerno. Abbiamo saputo fare un gruppo unito, forte, che ha saputo cementarsi nelle difficoltà che sono diventate un’opportunità e non un alibi. Risultati così importanti, se non hai questo tipo di rapporto, non si ottengono. C’è stata fiducia dal presidente, dal direttore, da tutti. Dovevamo fare qualcosa di importante: tra il farlo e vincere ne passa, era un campionato molto difficile, con squadre molto forti, organizzate, abbiamo saputo superare in campo tutti gli ostacoli che abbiamo trovato di fronte. Non ci siamo fatti condizionare da certi umori che aleggiavano nell’aria soprattutto a inizio anno, tirando dritto per la nostra strada con le nostre convinzioni. Alla fine del girone d’andata, dopo il ko di Empoli ho capito che bisognava un po’ spostare certi equilibri in mezzo al campo per avere più continuità, quelle tre sconfitte ci hanno insegnato che dovevamo registrare qualcosa a livello tecnico-tattico, così è stato e abbiamo fatto un girone di ritorno clamoroso in un torneo compresso in cui la continuità di rendimento sarebbe stato il primo dei punti per poterne venire a capo. Le vittorie sono sempre belle, non ho mai fatto tanto il difficile quando si vince. Ogni vittoria è un libro che si è scritto, una storia da raccontare, l’ultima è la più bella perché è la più recente. I miei nipotini seguono le partite, le mie figlie fanno vedere che ci sono anche io, ci sarà tempo anche per festeggiare con la famiglia. Quando ho capito che sarebbe stata Serie A? Non c’è un momento. Un campionato è un percorso a tappe, a fine girone andata quando abbiamo preso 5 gol al Castellani ho capito che dovevamo registrare qualcosa in campo, privilegiare alcune situazioni tattiche al cospetto di altre. Per solidità e compattezza abbiamo perso solo a Lecce e col Monza, il cambiamento tattico ha prodotto benefici e dato ulteriore fiducia a me ed ai ragazzi”.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News