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La voglia di Ventura: “Mi riprenderò i 34 anni di risultati che 2 sconfitte hanno cancellato, riporterò 30mila all’Arechi”

Dopo Torino la sua carriera è stata messa in pausa, tutto quello che c’è stato dopo è stata solo una macchia da cancellare. Gian Piero Ventura riparte da Salerno e lo fa con voglia e determinazione. Premere di nuovo play e ripartire, ogni giorno e tutti i giorni. Con l’obiettivo di riportare Salerno il più in alto possibile. Il nuovo tecnico della Salernitana si presenta alla stampa e ai suoi nuovi tifosi, che spera di vedere numerosissimi sugli spalti dell’Arechi. Seduto al fianco di Lotito (“che ringrazio per concedermi la sua amicizia”), Ventura prende parola prima di rispondere alle domande dei cronisti presenti nella sala stampa Simone Vitale del Mary Rosy, struttura che ospiterà questo pomeriggio il primo allenamento della nuova Salernitana. E l’incipit è chiaro: “Sono assolutamente felice di essere qui perché ritorno a fare quello che ho sempre fatto, allenare tutti i giorni e stare sul campo quotidianamente”. Quello che è mancato a Ventura negli ultimi due anni, quello che probabilmente ha fatto perdere appeal al tecnico genovese. Che però adesso ha ritrovato la forza di ripartire, adesso Ventura riparte dalla Salernitana: “Il mio obiettivo è produrre, il calcio è cambiato radicalmente e servono risultati sportivi ed economici – ha proseguito Ventura – L’ultimo anno può aver cancellato qualcosa ma non dentro di me, anzi. Ho più rabbia e determinazione nel fare quello che ho sempre fatto e allora quale piazza migliore di Salerno? Per me Salerno è l’Arechi, ci ho giocato da avversario in Serie A e due ore prima della partita c’erano 30mila spettatori. Non c’è piazza migliore per ritornare a fare quello che ho sempre fatto. Quando riuscirò con i fatti a dimostrare quello che ho sempre fatto sarà bello rivedere l’Arechi pieno. Il mio obiettivo non è vincere, vincere è la conseguenza di quello che tu fai e di quello che tu sei. La voglia è quella di ridare un’anima a una squadra che ha un pubblico abituato a pretendere per quello che è la sua storia. Vorrei essere ricordato non per quello che ha vinto qualcosa, ma per quello che ha riportato i 25mila all’Arechi. Vorrei essere ricordato per quello che ha dato orgoglio alla tifoseria e ai calciatori per indossare la maglia granata. Mi auguro che questa avventura sia produttiva. Da oggi si parte tutti insieme”.

Inevitabile una parentesi sulla Nazionale, Ventura si sfoga anche un po’: “Dopo 34 anni di risultati mi sono bastate due sconfitte, una con la Spagna e una con la Svezia senza subire un tiro in porta. Due sconfitte hanno cancellato 34 anni e io quegli anni me li voglio riprendere e me li riprenderò. Quello della Nazionale è un caso a sé, io ho sbagliato ad accettare situazioni che non dovevano essere accettate. Quando l’Italia perse la prima partita con la Spagna eravamo reduci da 8 vittorie e due pareggi con 12-15 giocatori che avevano esordito. Non è normale che dopo un ko con la Spagna, Nazionale decisamente più forte, venisse detto e scritto tutto quello che è stato detto e scritto. Hanno detto che prima della partita ero scappato dal ritiro, è falso e stupido. Ma come mai è stata detta una cosa del genere? Ormai è passato, ma questo obiettivamente ha cancellato il mio passato. Da qui la mia voglia di ripartire, è un mio diritto”.

Quindi si ritorna sul fattore ambientale, l’Arechi deve essere decisivo: “Sarebbe bello riempire lo stadio perché significa che sei sulla squadra giusta, a prescindere dalla Serie A. Perché se stai producendo prima o poi in Serie A ci vai. Creiamo i presupposti per vincere, servono i calciatori ma con organizzazione e idee. Io ho bisogno del presidente e il presidente ha bisogno di me, noi abbiamo poi bisogno di stampa e pubblico. Questo per me l’anno zero, incominciamo a diventare veri, credibili, adulti. La tifoseria si porta allo stadio con gioco, risultati e serietà. Il calcio è cambiato, la prima settimana di ritiro sarà sempre a porte aperte. Al pomeriggio però probabilmente farò porte chiuse perché il calcio è cambiato. Se io ho la possibilità di vedere cosa provi e come ti schieri è un problema nel calcio di oggi”.

Dopo un siparietto con Lotito sul suo ingaggio, Ventura ritorna sulle motivazioni che lo hanno portato a scegliere la Salernitana: “Il mio stipendio non è di natura economica, ma avere la possibilità di tornare in campo. Io vivo di schizzi di adrenalina. Dopo gli ultimi sei mesi molti mi hanno consigliato di andare in vacanza, ma per me questo non è un salto indietro nel passato. È l’inizio di un salto in avanti. La differenza la fanno le idee e gli uomini. Io sono sempre riuscito a creare squadre e gruppi, se non dovessi riuscirci sarebbe la prima volta. Ho notato un grande amore per la Salernitana, si percepisce. Noi abbiamo dei doveri però ce li abbiamo tutti quanti”.

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