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Kiyine e la “maledizione” dello Zini: impianto lombardo rimane tabù anche per i granata

Cade ancora la Salernitana giunta al terzo ko consecutivo lontano dall’Arechi. Prosegue la maledizione dello stadio “Zini”, impianto sportivo mai violato dai granata nell’ormai centenaria storia del sodalizio campano (qui i precedenti). Un terreno di gioco diventato tabù anche per il miglior marcatore stagionale del Cavalluccio, Sofiane Kiyine, rimasto fermo al palo ancora una volta dopo il penalty fallito due anni fa.

Con cinque centri totali (quattro in campionato, uno in Coppa), il nazionale marocchino è l’attuale bomber della formazione allenata da Gian Piero Ventura. Ieri, al cinquantaquattresimo, ha avuto sul piede l’opportunità di portare in vantaggio i suoi ritornando al goal su azione che manca praticamente dal derby con l’Avellino (11 marzo 2018). Dopo aver fatto sedere Bianchetti con una finta, Kiyine ha fallito il “rigore in movimento” trovando l’opposizione di Terranova sulla linea confermando, dunque, la maledizione dello Zini: il 17 aprile del 2018, infatti, il calciatore aveva fallito un penalty (sulla cui ribattuta Bocalon colpì l’incrocio dei pali) con Ujkani bravo a respingere la conclusione dell’ex Chievo.

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