È la storia dell’attacco della Salernitana. Con le sue 63 reti in tutte le competizioni è il terzo goleador della Bersagliera, il primo calcolando i goal segnati in campionato (60). Giovanni Pisano racconta ai microfoni di SalernitanaNews: “Quest’anno la Salernitana ha costruito una buona squadra. Ha in rosa giocatori importanti per la categoria. Il mio unico dubbio, ancor più rinforzato da quello che ho visto nel derby con il Benevento, è che molti tasselli sono arrivati in ritardo. Si deve costruire il giusto mosaico, si deve avere tempo di aspettarli. Colantuono che, reputo un allenatore molto preparato, dovrà assemblare il tutto: non è facile creare il giusto puzzle sin dalle prime battute, ma sono convinto che una volta che la situazione verrà sbloccata, la Salernitana andrà lontano dando filo da torcere a tutti. È una squadra ben assortita, con cambi importanti. Inutile attendersi faville sin da subito, ma sono convinto che in corso d’opera vedremo una squadra da play-off. Me lo auguro. La Serie B? – aggiunge l’ex bomber granata – non è mai facile, l’ho giocata per undici anni e conosco le difficoltà. Il Benevento è stato superiore alla Salernitana, è una squadra costruita per affrontare la Serie A il prossimo anno: sono loro, per me, i favoriti alla promozione diretta. C’è da dire che, nello specifico, gli ultimi due goal sono arrivati a gara praticamente già chiusa. Colantuono deve cercare di imporre il proprio gioco con gli uomini che ha, dandogli un’organizzazione importante. Mi fido di lui e delle sue competenze”.
Un derby perso con questo risultato potrebbe comportare ad avere pressioni per il prossimo turno di campionato. Sul come gestirla, Pisano, dall’alto della sua esperienza in granata, è categorico. “Si deve pensare sempre a lavorare. Gestire le pressioni è come battere un penalty decisivo all’Arechi all’ultimo istante. Ti isoli da tutto. Devi pensare alle idee che hai. Perché se inizi a viaggiare con la mente e a guardare oltre nascono incertezze. Per esperienza, ho vissuto a Salerno, penso che sia giusto non pensare al contorno, ma solo alla consapevolezza dei propri mezzi. Penso che quest’anno ci sia un gruppo con le spalle larghe, abituato a questi palcoscenici. Per noi, ad esempio, era difficile. Il primo anno eravamo degli sconosciuti e quindi la pressione era alta. Loro hanno il vantaggio di essere dei calciatori affermati. Con Colantuono che è una guida perfetta, pronta a trovare la giusta soluzione. Una volta trovata, la Salernitana diventerà una squadra dura e tosta contro tutti. In più, non dimentichiamoci del fattore Arechi che è un’arma da sfruttare. Il pubblico spinge sempre. I giocatori devono capire che hanno una tifoseria che li aiuta e li sostiene. Devono andare in campo e dare il 110%, solo così avranno il pubblico dalla loro parte”.
L’attualità vede Giovanni Pisano “dall’altra parte”, ossia in panchina da un paio di anni. Oltre alla stagione da allenatore delle giovanili della Salernitana, la sua ultima esperienza l’ha vissuta all’Anzio, squadra da cui è stato esonerato recentemente dopo la prima giornata di campionato. “Ci sono rimasto un po’ male, lo ammetto, per le modalità. Non è stata una situazione semplice da gestire e non mi è stato dato del tempo per farlo. L’Anzio è stato ripescato in D dall’Eccellenza ad agosto quando molte compagini avevano già rafforzato la rosa. Ho dovuto gestire il caos totale, con una rosa che a volte arrivava a sfiorare oltre le 40 unità tra chi era in prova o consigliato dal presidente e dal direttore. Ciò non toglie che, col tempo, avremmo affinato tutte le difficoltà e portato avanti un discorso al fine di rilanciare la città di Anzio che merita palcoscenici importanti. Mi aspettavo maggior riconoscenza e che l’avventura non finisse alla prima giornata dopo una sconfitta e dopo tutte queste vicende affrontate sempre con grande professionalità da parte mia. Ci tengo, tuttavia, a ringraziare la città di Anzio, in particolare due tifosi che mi hanno manifestato solidarietà, commuovendomi con gesti semplici. Queste sono le cose che fanno bene al calcio. Inoltre ringrazio la squadra, il preparatore dei portieri Cristian Minardi, il preparatore atletico Maurizio Miele, Fabrizio il magazziniere e Franco il custode. Persone cordialissime con cui è stato un piacere lavorare”.
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