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Futuro granata, un’altra settimana di silenzio: Iervolino va su due strade, tra programmazione e ammiccamenti dall’esterno

È ormai trascorsa un’altra settimana di silenzio e probabilmente ce ne sarà ancora un’altra sui piani futuri della Salernitana. Dopo l’aritmetica retrocessione, fatta eccezione per il post sui social di Sabatini, nessun dirigente e tantomeno il presidente ha commentato il risultato negativo illustrando le prospettive future. Un dato che da un lato fa riflettere, dall’altro fa anche comprendere come – in assenza di certezze – la proprietà abbia ritenuto evitare di prendere la parola: quand’è così è perché non si hanno idee chiare o si vuole aspettare di… dire la cosa giusta.

La situazione

Danilo Iervolino è segnalato attivissimo sul fronte granata, nonostante il silenzio mediatico che poco – prima d’ora – gli era appartenuto. Avrebbe ritrovato un minimo di entusiasmo imprenditoriale (non certo quello dell’inizio della sua avventura) e ad alcune persone a lui vicine avrebbe confidato di essere pronto a ricominciare per programmare una risalita. In quanto tempo? Nessuno assicura che un solo anno possa bastare, potrebbero servirne due o tre. L’importante è porsi obiettivi raggiungibili. Casting aperti per il nuovo diggì e tantissime candidature che arrivano sulla sua scrivania soprattutto da figure che non sono state sotto contratto nella stagione 2023/24 e bramano di ricominciare in una piazza calda come Salerno. Iervolino annota, mette dentro anche le sue idee e quelle dei suoi consiglieri ed aspetta. Perché con l’altra mano lavora alle operazioni di ascolto dei potenziali acquirenti, anche in affiancamento, oppure meri finanziatori che potranno presentarsi. C’è chi l’ha già fatto. Stando a quanto raccolto negli ultimi giorni, ci sarebbero almeno tre-quattro soggetti che, a vario titolo, sarebbero in contatto con Iervolino e i suoi consulenti per tali motivi. Come già illustrato più volte, l’imprenditore palmese non ha intenzione di vendere a tutti i costi il club ma ascolta le proposte selezionando quelle provenienti da fonti solide e con ampia progettualità.

Lo spiffero

Una di queste potrebbe essere quella di una società con sede a Milano e Dublino che rappresenta un fondo di investitori dedito alla multiproprietà sportiva. Si tratta di Brera Holdings e vanta nel suo cda anche l’ex attaccante di Inter e Lazio, Goran Pandev. Ha acquisito lo Strumica (club di massima serie macedone) e altre squadre in campionati minori in giro per il mondo, oltre ad avere investito nell’A1 italiana femminile di pallavolo nella Uyba Busto Arsizio. È quotata in Borsa negli Usa al Nasdaq e già a gennaio ha annunciato “l’avvio di una ricerca proattiva di un target di club calcistici di Serie B italiana”. Alcune indiscrezioni di stampa l’avevano accostata al Brescia di Cellino, che aveva però successivamente detto a chiare lettere di non averli più risentiti, né visti. Nell’advisory board di recente costituzione sono entrati anche l’ex calciatore italo-americano Giuseppe Rossi e Massimo Ferragamo, imprenditore nel campo del lusso che vive e lavora in America e che un paio d’anni fa ha recentemente venduto la sua immensa tenuta toscana di Castiglion del Bosco con annessa azienda vitivinicola per un affare da 400 milioni, stando alle stime pubblicate dalla stampa specializzata. Sarebbe lui uno dei tramiti con Iervolino per dialoghi assolutamente embrionali. Insomma, nessuna trattativa vera e propria in corso ma la classica “richiesta di informazioni”. Voci di dentro garantiscono che nei progetti allo studio, il presidente attuale della Salernitana verrebbe coinvolto nel fondo stesso e sarebbe tra i primi investitori. Già a gennaio Iervolino fu accostato a situazioni di multiproprietà calcistica internazionale (clicca qui per leggere l’articolo), però prende tutto con le pinze e sa che deve pensare come se non ci fosse alcun interesse dall’esterno a subentrare. Stesso discorso per altri due rappresentanti di fondi rimasti più nell’ombra e per un imprenditore locale nel settore della logistica che potrebbe affiancare la proprietà come finanziatore e partner. Molto probabilmente, tra la partita casalinga contro il Verona e quella conclusiva della stagione contro il Milan, il massimo dirigente farà chiarezza definitivamente con una conferenza stampa sulla prosecuzione dell’attività con la Salernitana.

Obiettivo pareggio di bilancio

In ballo ci sono anche le operazioni di mercato in uscita. I trasferimenti apriranno ufficialmente a luglio ma già ora la società granata ha imbastito discorsi per piazzare i suoi migliori gioielli e monetizzare per ripianare le perdite in bilancio e incamerare risorse utili da reinvestire sulla ricostruzione dalle macerie sportive per la prossima stagione. Boulaye Dia e Loum Tchaouna sono i pezzi migliori. Per il primo, molto dipenderà dall’esito della querelle al collegio arbitrale. I due, insieme, potrebbero fruttare almeno 25 milioni. E poi ci sono Pirola, Kastanos, Lassana Coulibaly. Diminuire il parco calciatori, soprattutto se non più idonei alla categoria, alla piazza o scontenti, significherebbe da un lato svalutare il club ma dall’altro avvicinare (se non raggiungere) il pareggio di bilancio per ripartire con maggiore serenità. A tutto ciò va aggiunto anche il paracadute (20 o 16 milioni a seconda delle altre squadre che accompagneranno in B la Salernitana).

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