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Fiorin fiducioso: “Salernitana tornerà protagonista, ma lo sport andava fermato prima”

Senza calcio per salvaguardare la salute pubblica. Scelta obbligata forse però arrivata addirittura con un pizzico di ritardo: prevenire è meglio che curare e adesso alcuni atleti sono a rischio. La Salernitana ha detto stop agli allenamenti (finalmente), adesso non si può rischiare: “Una scelta logica”, il parere di Fulvio Fiorin. Ex vice di Sannino sulla panchina della Salernitana, il tecnico passato anche per l’Ascoli racconta i giorni di quarantena in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino: “In questo momento la Campania è una regione meno colpita rispetto alla Lombardia, ma la salute viene prima di ogni cosa. A mio avviso, però, non bisognava proprio arrivarci a questo punto, semplicemente lo sport andava fermato sin dall’inizio per due settimane in modo da evitare tutto quello che poi è accaduto”.

Al rientro in campo sarà tour de force, forse ci sarà bisogno di una nuova preparazione atletica: “A livello professionistico non credo si debba ripartire dall’inizio dal punto di vista fisico. Con organizzazione e volontà, un po’ quello che stanno avendo club e calciatori, la condizione si riesce a mantenere viva anche in questa fase, quando poi si ritornerà alla normalità basteranno pochi allenamenti per tornare concretamente in forma”.

Rinviare l’Europeo è stata la scelta più saggia, adesso c’è il tempo per chiudere il campionato: “Bisogna solo capire se ad inizio aprile si ritornerà davvero alla normalità. Ovviamente recuperare tutte le partite farà sì che la stagione si concluda in netto ritardo rispetto al solito, ma con qualche turno infrasettimanale in più si potrà poi ridare il giusto passo anche a quella successiva”.

Concludere il torneo è necessario, anche perché alcuni presidenti (Vigorito e Stirpe su tutti) hanno mandato un chiaro messaggio: “Da un lato vanno capiti perché giustamente devono tutelare gli interessi dei loro club, ovviamente la situazione è talmente complicata che forse alla fine qualcuno sarà inevitabilmente scontento. Per gli organi competenti non sarà per nulla un compito agevole. Ritornare in campo dopo una pausa non è mai facile, basti vedere gli effetti dopo il rientro dalla sosta natalizia. Ci sono tre fattori che faranno la differenza: quello fisico, quello mentale e quello tattico. Tutti e tre si possono comunque allenare anche in questo periodo atipico, in modo così da non staccare mai la spina ed essere subito pronto alla ripresa”.

Dieci partite da giocare più eventuali playoff, la Salernitana vuole essere protagonista: “Lo era nei mesi scorsi e di conseguenza lo sarà anche nei prossimi, grazie anche ai recuperi dei vari Djuric e compagni. Questo, ovviamente, sarà un altro aspetto che potrà incidere nell’atto conclusivo. Personalmente mi sento legato alla Salernitana, ho ancora un buon rapporto con la società, e alla città che mi ha accolto bene. Mi auguro che la promozione possa diventare realtà. Le scelte fatte durante l’estate scorsa hanno dimostrato una certa progettualità e anche una certa ambizione da parte del club, altrimenti non scegli Ventura come allenatore e non prendi calciatori di un certo tipo. Naturalmente ogni progetto ha bisogno dei suoi tempi, vedi ad esempio la crescita del Sassuolo, in più la corretta comunicazione può incidere molto sulla crescita e sui risultati”.

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