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Festival dello Sport, Iervolino: “Club e tecnici spesso su piani diversi. Stranieri? Convengono di più, bisognerebbe invertire…”

Questo pomeriggio Danilo Iervolino è stato ospite della Gazzetta dello Sport al Festival dello Sport edizione 2023, organizzato a Trento dalla “Rosa”, dal 12 al 15 ottobre. All’incontro dal titolo “Gli stati generali del calcio italiano” hanno preso parte i vertici dello sport più popolare in Italia: tra i personaggi in studio e quelli in collegamento (come lo stesso patron granata) erano presenti Gabriele Gravina, presidente FIGC, e Lorenzo Casini, presidente Lega Serie A, oltre ad Urbano Cairo, presidente del Torino e editore RCS MediaGroup, Paolo Scaroni, presidente del Milan, Giovanni Carnevali, a.d. del Sassuolo e l’ex calciatore Daniele De Rossi. Domenica, nella giornata conclusiva della rassegna, si parlerà anche del libro di Filippo Inzaghi, neo allenatore granata: “Il momento giusto”, pubblicato nel giugno scorso dall’ex campione del Mondo.

Visione a lungo termine

“C’è bisogno di comune intenzione e visione di tutti gli operatori: se da un lato una società ha un progetto a medio-lungo termine, dall’altro si trova un allenatore che vuole tutto e subito, costi quel che costi”, rimarca il numero uno della Salernitana in videocall con una dichiarazione che sa molto di “frecciatina” all’ex mister Paulo Sousa. L’imprenditore ha auspicato l’agevolazione del rapporto pubblico-privato per rilanciare le infrastrutture e l’inserimento del salary cap, “perché con un tratto di penna risolveremmo molti problemi delle società di calcio italiane”. In più, il vero vulnus del sistema calcio di oggi è “il contratto sbilanciato tra diritti e doveri dei calciatori, afferma il patron scambiando idee con i presenti in sala. E poi, capitolo equilibrio finanziario: Iervolino è tornato sul tema già al Mary Rosy qualche giorno fa, sottolineando che “bisogna normarlo, ad esempio prevedendo un tetto di spesa al 50%. Possiamo autoregolamentarci all’interno della Lega se non ci dovessimo riuscire con una legge dello Stato”. Punzecchiato sul capitolo agenti sportivi, il presidente della Salernitana ribadisce che “quando in un sistema economico gli operatori perdono e guadagnano esclusivamente egli intermediari qualcosa non va. Il calcio italiano sta vivendo una stagione difficile, la coesione è poca nella Lega. La questione dei diritti, quella degli agenti e il rapporto con i calciatori devono essere rivisti a vantaggio di tutti gli operatori. Dobbiamo anche pensare che gli agenti fanno parte di un ingranaggio necessario per il calcio, ma notare quelli che hanno una bassa deontologia e pensano solo ai loro interessi”.

Settore giovanile e stranieri

Siamo una squadra che vuole puntare sempre più sui giovani, ma anche qui nasce qualcosa di incredibile in Italia. Per una norma dello Stato, se prendiamo giocatori stranieri che lavorano qui per un periodo di tempo determinato, noi paghiamo molto di meno la parte contributiva. Quindi conviene puntare sugli stranieri anziché sugli italiani. Io, invece, farei il contrario: darei uno sgravio alle squadre che mettono in campo i calciatori giovani. Questo stride con tutti proclami che facciamo, anche qui servirebbe solo un tratto di penna”. Il numero uno della Lega A, Lorenzo Casini, ha risposto a distanza a Iervolino, facendo riferimento al decreto crescita menzionato dal patron granata, “che è stato modificato in modo poco utile alle squadre, perché ha introdotto una soglia di un milione di euro che ha penalizzato alcune società. Noi avevamo detto che è una misura che per i campioni poteva essere utile, ma è importante introdurre delle forme di premialità per chi invece investe sugli italiani. La Serie A ha detto queste cose e le ha pronte e il ministro Abodi è molto sensibile su questi temi. Bisogna trovare dei percorsi normativi, perché si parla pur sempre di leggi dello Stato”. Continuando il suo intervento sui settori giovanili: “Il disinvestimento fatto sulla scuola ha effetti anche sul mondo di sport e calcio, c’è un alto tasso di dispersione oggi. Tanti ragazzi non riescono a giocare a pallone e non hanno accesso alle scuole calcio. Questo è il tema su cui tutti dovrebbero concentrarsi”. 

Infrastrutture

Partenariato pubblico-privato è una delle parole chiave secondo Iervolino. Alla conferenza si è parlato molto di infrastrutture calcistiche, sulle quali il Paese è molto indietro. Gli Europei 2032 assegnati a Italia e Turchia sono “una vittoria straordinaria del calcio italiano, – ha affermato Gravina – è un’opportunità che dobbiamo saper cogliere. Non può essere considerata come la soluzione dei problemi del calcio italiano, ma rappresenta comunque uno stimolo per metterci al lavoro, per presentarci migliori agli occhi dell’Europa”. 

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