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Albero di Natale o 4-3-3: col nuovo corso targato Inzaghi la mediana torna col play basso

Potrebbe essere in avvio 4-3-2-1, il cosiddetto “albero di Natale” che Pippo Inzaghi conosce bene per esserne stato la punta ai tempi del Milan di Ancelotti, oppure 4-3-3 puro, a seconda degli interpreti che sceglierà per la fase offensiva. In entrambi i casi il nuovo allenatore della Salernitana farà registrare il ritorno della mediana a tre con il play basso e le due mezzali a corrergli ai lati, magari una con più qualità negli inserimenti e l’altra con caratteristiche più da rubapalloni.

Presto per fare esperimenti definitivi, al Cagliari mancano nove giorni e ci sono tanti calciatori fuori per gli impegni con le Nazionali. Tuttavia in questi primi giorni Superpippo sta cercando di portare diverse novità. Su tutte, il ritorno di Emil Bohinen nel ruolo di playmaker, quello che ha sempre fatto e in cui si era distinto nel primo scorcio di esperienza granata. Con Sousa era impiegato in un centrocampo a due nel quale faceva oggettivamente fatica – per caratteristiche non di dinamismo assoluto – a coprire grosse fette di campo. Il portoghese credeva nella possibile metamorfosi dell’ex Cska Mosca ma non è riuscito fino in fondo a lavorarci. Così si tornerà all’antico. In un momento difficile la ricetta è far ritrovare ad ogni calciatore le proprie certezze e non c’è mossa migliore che riportare ognuno nel ruolo in cui si sente più a proprio agio. Detto che Lassana Coulibaly a suo agio si sente praticamente sempre a centrocampo, sia esso a due o a tre, l’altra mezzala al momento provata è Giulio Maggiore. Un altro elemento costretto, da un anno e mezzo a questa parte, a giocare in una posizione non naturale, pur senza lesinare impegno: prelevato nell’estate 2022 per fare proprio la mezzala in un 3-5-2, fu adattato a playmaker a causa dell’infortunio dello stesso Bohinen dall’allora tecnico Nicola. Poi l’ex spezzino s’infortunò per la prima volta e andò fuori causa. A fine anno gli infortuni furono tre e nella scorsa stagione, dal punto di vista della sorte, le cose non sono andate meglio. Con l’avvento di Sousa ha fluttuato tra la mediana a due e la posizione di trequartista. Ora Inzaghi proverà a lavorare su di lui nel tentativo di fargli ritrovare lo smalto mostrato in Liguria prima di approdare in granata.

Altro elemento interessante è Martegani. L’argentino ha dimostrato di poter giocare play basso ma è un ruolo che lo tiene eccessivamente distante dalla porta. Con Inzaghi potrebbe disimpegnarsi anche come mezzala, posto che di trequartisti ed attaccanti esterni ce ne sono in discreto numero. Non è una soluzione da scartare per dare qualità alla mediana e qualche metro in più al ragazzo di poter anche liberare l’estro ed il tiro di cui è provvisto. Kastanos dovrebbe partire trequartista ma è un altro elemento che in passato ha fatto anche bene la mezzala, ruolo che si addice soprattutto al giovane polacco Legowski, perno della sua U21 che può essere un adeguato sostituto di Lassana o giocarci pure insieme grazie alla sua abilità di unire la quantità a un briciolo di qualità. In tre si sta più sicuri che a due, più coperti e con maggiore filtro da dare alla difesa. Inzaghi ci lavora.

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