Curva Nord off limits, Sica: “Inadempimento contrattuale altera programmi aziendali”

Burrasca in vista tra Salernitana e Comune di Salerno. Fin dal giorno della firma della convenzione le avvisaglie c’erano tutte, poi pian piano lievitate in un’escalation di osservazioni piccate poi trasformatesi in vere e proprie frecciate. Dalla “parziale soddisfazione” espressa da Danilo Iervolino solo poche ore dopo gli autografi sull’accordo del 6+6 a quel “tutto è tremendamente difficile a Salerno” pronunciato a Rivisondoli. In mezzo anche le progressive prese di posizione di Maurizio Milan e Francesco Fimmanò in merito alla perenne chiusura della Curva Nord, quest’ultimo dinanzi al presidente federale Gravina proprio nel quartier generale estivo in Abruzzo dei granata. Ora è il professore Salvatore Sica, uno dei consulenti legali della Salernitana, a spiegare la situazione e gli orientamenti della proprietà. Che intende citare in giudizio l’amministrazione comunale per inadempimento contrattuale.

“Considero la cosa esclusivamente da un punto di vista tecnico e non entro nelle relazioni istituzionali. La Salernitana ha chiesto a me e al collega Fimmanò di valutare se possa esserci un inadempimento rispetto alla mancata apertura della Nord. Il settore è incluso nella convenzione stipulata, che è un contratto. – le parole del docente e avvocato al Mattino di oggi – Di fatto la società non può disporre della curva per le partite e ciò genera un danno. Attendevamo di poter lanciare la campagna abbonamenti anche per la Nord, ad oggi non è avvenuto. In base alle notizie attuali, per tutto il torneo la società ha perso la possibilità di disporre di un settore importante e questo ha alterato ed altera il programma aziendale, a tacere del pregiudizio all’immagine della squadra. Quando abbiamo concluso la trattativa per la convenzione nessuno ha ipotizzato che non si potesse aprire la curva sulla quale si è ovviamente fatto affidamento pieno”.

Nelle ultime settimane sono state tantissime le riunioni per modificare il primo progetto di riapertura del settore, che prevedeva la dislocazione degli ospiti nello spicchio nord dei Distinti con acquisizione di un’area privata per farne il parcheggio dei tifosi viaggianti. Le difficoltà nell’acquisirla hanno ulteriormente rallentato il tutto e le ipotesi alternative studiate a quattro mani hanno incontrato le perplessità della Prefettura. L’ultimo ostacolo è stato di tipo economico per le casse pubbliche: la quadra era stata trovata su recinzioni temporanee ma la spesa complessiva sarebbe stata di quasi 2,5 milioni, cifra enorme considerando che a breve l’Arechi sarà stravolto dalla ristrutturazione generale. “La Salernitana ha collaborato attivamente col Comune ma è estranea, subisce la situazione e non può risolverla direttamente. Non sono lavori che può compiere in autonomia. Se l’amministrazione ritiene che non vi sia propria responsabilità, sarà un tema da affrontare in seguito e soprattutto non è riferibile alla società. Esilio altrove durante i lavori di restyling? La convenzione prevede espressamente che il cronoprogramma lavori debba essere compatibile col regolare svolgimento del campionato e non turbare la stagione. Essendo soggetti passivi, nel senso che possiamo soltanto prendere atto di procedure gestite da enti pubblici, sappiamo soltanto, dal punto di vista degli atti, che non dobbiamo muoverci da lì”, aggiunge Sica. Nel pomeriggio la controffensiva istituzionale con la presentazione del progetto del nuovo Arechi alla presenza di Vincenzo De Luca.