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“Che fine ha fatto la vera Curva?”: invito-mea culpa ultras per tornare al… passato

Un mea culpa e un invito a tornare la tifoseria capace di aiutare la squadra a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Nella fanzine della Curva Sud Siberiano distribuita in occasione della partita con la Lazio, dai gruppi ultras è partito un appello a ritrovare quella “scintilla” che da sempre rende unica la torcida granata.

Il messaggio della Curva Sud Siberiano

“Che fine ha fatto la vera Curva Sud Siberiano” è il titolo del testo che inizia così: Per dare un senso ad un discorso bisogna partire da alcune considerazioni, quindi, riavvolgiamo il nastro. Il 23 ottobre 2021 la Salernitana, ultima in classifica e in una situazione societaria disastrosa, accoglieva l’Empoli. Quel giorno all’Arechi c’erano poco più di 11mila anime che in pochi minuti abbandonarono le speranze di vittoria, un quarto d’ora bastò per subirne tre. Al 45′ l’arbitro fischia: è rigore per loro, ma alla Curva non importa, Lei canta e si diverte. Bella e spavalda come non mai e incurante del risultato, Lei dimostrò a tutti di cosa può essere capace perché, come cantavamo quel giorno: “Che vinca o che perda, noi siamo sempre qua….”

Da qualche settimana, però, la musica è cambiata. “Qualcosa sembra non essere più come prima e questo è sotto gli occhi di tutti. Si canta, ma quasi mai tutti insieme e quasi esclusivamente se la partita sta andando per il verso giusto. Dov’è quello stadio che faceva tremare le gambe degli avversari? Dove sono finiti l’orgoglio e la passione che ci invidiano altrove? Probabilmente, in molti si stanno facendo ingolosire dal fascino della categoria e dai giocatori di squadre più blasonate che stanno calcando il prato del nostro stadio dimenticando che in certi settori la partita deve essere messa in secondo piano. La maggior parte di noi si è innamorato di questi colori per il tifo e l’attaccamento che I’Ippocampo sa generare e non certo per i risultati sportivi, quindi non rischiamo di far diventare l’Arechi uno stadio come gli altri. Ricordiamoci che qui “sono i giocatori che dovrebbero pagare il biglietto” come diceva Zeman qualche anno fa. Abbiamo il dovere di continuare a richiamare quello sguardo dei più piccoli che prima ancora di imparare i nomi dei giocatori dovrebbero imparare a sventolare una bandiera e a cantare i cori della curva a prescindere dal risultato”.

L’appello

Ecco perché gli ultras sottolineano che “a questo ci si arriva solamente con l’aiuto di TUTTI i presenti, dal primo all’ultimo scalino della Curva. Il sostegno deve essere incondizionato perché per le analisi, le chiacchiere e le “stories” c’è spazio prima e dopo i 90′. Ora basta… torniamo a far battere il cuore della Sud e facciamolo INSIEME!”.

Un messaggio, quello della tifoseria organizzata, che quasi ha anticipato il comunicato del CCSC (clicca qui per leggere l’articolo) e anche la richiesta di Paulo Sousa che dopo il ko con la Lazio ha sottolineato l’importanza della spinta del tifo per ritrovare serenità e raggiungere risultati ed obiettivi. E anche la società prova ad andare nella stessa direzione, con prezzi ulteriormente ribassati per la cruciale sfida di domenica col Monza (clicca qui per leggere l’articolo).

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