Bernardini spettatore a Monza: “Giornata storta, ma bilancio positivo. Mister Nicola trasmette tanto”

La debacle di Monza è arrivata sotto gli occhi di un ex granata. Sugli spalti dello U-Power Stadium c’era l’ex difensore Alessandro Bernardini, a Salerno dal 2015 al 2019. “La Salernitana la guardo spesso e domenica ho beccato la partita sbagliata. Nel primo tempo la squadra ha sofferto tanto, l’ho vista in difficoltà in difesa come mai l’avevo vista – spiega ai nostri microfoni Berna – I difensori facevano anche fatica ad impostare, non trovavano mai l’imbucata. La squadra faceva possesso palla ma non si rendeva mai pericolosa. I gol presi erano evitabili e il risultato si è compromesso. Nel secondo tempo la squadra sembrava essere tornata bene in campo, se avesse segnato sarebbe cambiata la partita. Il Monza però si è difeso bene e con il rosso e rigore la partita si è chiusa definitivamente”.

L’ex centrale del Chievo traccia un bilancio di questa prima parte di stagione: “La Salernitana gioca per vincere, l’anno scorso fino a gennaio questo non succedeva, perché i calciatori andavano in campo, solo sperando di fare qualche punto e non prendere imbarcate. Ora la squadra ha un’idea di gioco e questo conta tanto. Ci sono dei giovani e qualche incidente di percorso può capitare, è in corso un processo di maturazione. Quando riprenderà il campionato sarà importante non sbagliare le partite contro le diretti concorrenti. La Salernitana finora però è stata brava a prendere punti contro qualche big e quindi si è potuta concedere di fare passi falsi ad esempio contro Lecce e Monza. Il bilancio è comunque ampiamente positivo”.

Bernardini conosce bene Davide Nicola, suo allenatore a Livorno nell’annata 2012/2013. Il tecnico proseguirà sulla panchina granata dopo essere stato però per qualche ora in bilico: “Un presidente che spende tanto vuole vincere ed è ambizioso. Il mister è assolutamente uno dei migliori che io abbia mai avuto, sia tecnicamente che umanamente. L’ho avuto quando era ancora molto giovane, è sempre stato malato sul piano tecnico tattico. Lavorava e studiava molto, inoltre trasmetteva grande empatia. Personalmente mi ha insegnato molto sulla gestione delle emozioni, mi dava la possibilità di capire gli errori, giocando. Onestamente non credo sia stato mai realmente in discussione, si è cercato solo di smuovere un po’ le acque. Il progetto c’è e va avanti”.

L’ex difensore di Parma e Varese dice la sua anche sulla rosa e sul reparto difensivo: “La squadra è competitiva e ha dei giovani di valori, serve bilanciare gioventù ed esperienza. A gennaio la rosa va puntellata, trovando alternative valide ai titolari. Dovrà essere bravo il direttore sportivo. Nei singoli promuovo tutti. Il pacchetto arretrato mi piace molto, sono aggressivi e lavorano bene di reparto. Le caratteristiche che hanno vengono sfruttate al meglio, penso a Gyomber ad esempio che nella difesa a tre si esalta. A Fazio piace giocare sul lato sinistro e potrebbe anche disimpegnarsi in uno schieramento a quattro”. Berna sostiene che i granata possano ambire a qualcosa in più della salvezza: “Non è facile pensare alla salvezza quando sei più in alto in classifica. Quelle che sono al livello della Salernitana non le vedo più forti. La Salernitana se la gioca alla grande con tutte”.

Da calciatore ad ingegnere. Bernardini ha dovuto dire addio al calcio ad appena trentatré anni dopo un infortunio al tendine d’Achille: “Sono laureato in ingegneria e questa carriera mi sta dando molte soddisfazioni; il calcio è sempre un mondo in cui mi piacerebbe restare – conclude – A Salerno ho provato grandi sensazioni da calciatore. Avevo ancora molto da dare ma l’infortunio mi ha messo fuori, è stata una bella mazzata”.