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Vecchi (all. Südtirol): “Mercoledì sfida tosta, ma abbiamo entusiasmo”

Dopo quello di sabato in campionato contro la Reggina, mercoledì la Salernitana esordirà anche in Coppa Italia contro il Südtirol, formazione militante nel girone B di Serie C. Gli altoatesini hanno superato i sardi del Sassari Latte Dolce (Serie D), guadagnandosi la sfida dell’Arechi che offrirà l’opportunità, passando il turno, di calcare il suggestivo palcoscenico del Ferraris per sfidare la Sampdoria. A quarantotto ore circa dal fischio d’inizio il tecnico dei biancorossi Stefano Vecchi ha descritto, ai nostri microfoni, la marcia di avvicinamento dei suoi al match: Il calendario è compresso e quindi dovrò fare un po’ di rotazioni, anche per dare spazio a chi ha giocato meno che vorrà mettersi in mostra. Rispetto alla Salernitana abbiamo un giorno in meno di riposo, quindi siamo più obbligati a fare turnover. Sicuramente qualcuno che ha giocato ieri a Ravenna (vittoria esterna 1-2 per il Südtirol, ndr) giocherà ancora, soprattutto chi ha smaltito meglio. È stata una partita intensa, giocata su un campo pesante. Nel pomeriggio analizzerò Salernitana”. L’ex tecnico della Primavera dell’Inter ha grande rispetto per la Salernitana, ma è convinto che i suoi ragazzi sapranno giocarsi le proprie carte: I granata sono collaudati per la B, con individualità importanti. Gli ultimi due arrivi, quelli di Belec e Tutino, sono due colpi di spessore, poi c’è ancora una settimana per completare il tutto. La piazza è ambiziosa e di livello, sarà una sfida dura mercoledì. Noi però abbiamo grande voglia ed entusiasmo, i più giovani vorranno fare bella figura e così forse potremmo sopperire al gap tecnico e fisico. Con Castori ci siamo incrociati spesso. È un tecnico che lavora bene e riesce sempre a tirare fuori dalle sue squadre il meglio, dando temperamento, equilibrio e gioco. Il Trapani, nella seconda parte dello scorso campionato, ha fatto vedere un bel calcio e infatti ha sfiorato una clamorosa salvezza”. Anche la partita di dopodomani sarà ovviamente a porte chiuse, data l’emergenza Covid con cui conviviamo. Una situazione pesante per i tifosi, ma anche per gli addetti ai lavori, come confermato da Vecchi: Purtroppo senza pubblico manca una componente vitale del calcio, non c’è spettacolo. Per noi giocare una partita in una città come Salerno con i tifosi sarebbe stato più stimolante. Conosciamo la situazione e per forza di cose bisogna scendere a compromessi. Le squadre devono provare comunque a dare una continuità di partite, di allenamenti. Per i tifosi e anche per noi addetti ai lavori non è facile non poter vivere le partite al 100%. È tutto un compromesso necessario, in questo momento, per far andare avanti il mondo del calcio, Aspettiamo e speriamo in tempi migliori”.

L’allenatore bergamasco, che vanta anche un’esperienza in panchina con la prima sqauadra dell’Inter (dopo aver guidato la Primavera), conosce bene la Serie B, vissuta con il Carpi (2013/14) e più brevemente col Venezia due stagioni fa, con uno sfortunato esonero dopo sei partite: Lo scorso campionato è stato particolare, tante squadre che avevano ambizioni importanti, come la Salernitana appunto, hanno poi dovuto ridimensionarsi perché qualcosa è andato storto e le prestazioni hanno deluso le aspettative. La Salernitana mi è piaciuta spesso e volentieri per il gioco espresso, stava facendo bene. Non so poi i motivi per cui le cose non siano andate per il meglio – dice Vecchi – La Serie B di quest’anno ha alzato il livello, sono tornate compagini importanti e ambiziose come Reggina, Vicenza, Monza e Reggiana e ne sono rimaste altre, come Empoli e Frosinone, che ogni anno concorrono per il massimo obiettivo. Il torneo poi è lunghissimo ed imprevedibile. Lo Spezia dello scorso anno era partito male, poi è salito in massima serie. Le prime partite conteranno molto poco, essendoci anche il mercato ancora aperto. Ci sono tante squadre di valore, le retrocesse se mantengono l’ossatura hanno un vantaggio non indifferente. La Salernitana potrà sicuramente puntare ai playoff. Negli ultimi anni la differenza sostanziale c’è sempre stata tra la Serie B e la Serie A, tante neopromosse hanno fatto fatica in massima serie. Al contrario chi sale dalla C in cadetteria regge meglio l’urto, magari mantenendo l’ossatura e facendo qualche innesto mirato. Molti club infatti sono riusciti nel doppio salto, il Pordenone ha fatto un ottimo campionato”. Una cadetteria alla quale punta, velatamente, il suo Sudtirol, da tre stagioni ormai nelle zone alte in terza serie: “La scorsa stagione abbiamo fatto bene, al blocco del torneo eravamo quarti in classifica, molto vicini al vertice. Quest’anno vogliamo ripeterci, ma ci sono piazze di spessore come Perugia, Padova, Triestina e Modena, non sarà sicuramente semplice. Vogliamo essere la mina vagante”.

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