Adesso è ufficiale, Stefano Colantuono è il nuovo allenatore della Salernitana. La società ha deciso di affidare al responsabile del settore giovanile la panchina occupata fino a ieri da Giovanni Martusciello (clicca qui per sapere di più). Per il romano sarà la quarta esperienza da tecnico della Bersagliera: al momento sono 66 le panchine con l’ippocampo. Il comunicato: “L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver raggiunto l’accordo con il sig. Stefano Colantuono e di avergli affidato la guida tecnica della prima squadra”. L’allenatore sarà presentato domani mattina alle 12 presso la sala stampa dello stadio Arechi. In conferenza stampa assieme a lui interverrà anche il ds Petrachi.
La prima esperienza
La prima avventura da tecnico della Salernitana risale alla stagione 2017-2018. Il classe 1962 arrivò sulla panchina granata il 12 dicembre 2017 andando a sostituire l’esonerato Bollini. L’allenatore porterà l’ippocampo a conquistare il dodicesimo posto ed una salvezza tranquilla alla fine della stagione riuscendo, quindi, anche ad ottenere la conferma. Il campionato 2018-2019, però, vedrà anche la fine della prima era Colantuono.
Infatti i granata cominciarono in modo positivo, per poi incappare in una serie di tre sconfitte consecutive tra novembre e dicembre: Cittadella, Brescia e Carpi (ultimo in classifica). L’allenatore romano decise di rassegnare le dimissioni dopo poco più di un anno dall’arrivo in Campania: il 17 dicembre arrivarono i primi saluti per problemi familiari (al suo posto Gregucci). In totale furono 39 le gare vissute da allenatore della Salernitana.
Il ritorno
Il 17 ottobre del 2021, dopo precisamente tre anni dalle sue dimissioni, cominciò il Colantuono-bis. Infatti la Salernitana, allora in regime di trusti, decise di richiamare l’allenatore romano per sostituire Fabrizio Castori. In questo caso saranno 16 le partite alla guida della Bersagliera (Coppa Italia compresa) con un rendimento di 2 vittorie, 3 pareggi ed 11 sconfitte, con 37 gol subiti ed appena 11 realizzati.
L’ex mister dell’Atalanta sarà però uno dei pochi elementi del passato legato alla multiproprietà a non salutare Salerno, ma a continuare con l’arrivo della proprietà Iervolino. Tra l’altro, proprio sotto la sua gestione, arriverà la prima vittoria dell’era della nuova società in quel di Verona in pieno clima Covid. Il 14 febbraio, però, la società decise di puntare su Davide Nicola dopo i pareggi con Spezia e Genoa: la storia avrebbe poi dato ragione a Walter Sabatini con la successiva salvezza granata.
Il traghettatore
L’ultima esperienza è anche la più recente. Il 19 marzo il responsabile del settore giovanile è richiamato a ricoprire il ruolo di “traghettatore” per una squadra condannata alla retrocessione dopo le gestioni Inzaghi e Liverani. A lui, però, quell’etichetta non piaceva: “Quello lo faceva Caronte, che trasportava le anime dei morti. Noi non siamo ancora morti”. Alla fine, però, la Salernitana “morirà” lo stesso e sotto la sua gestione il 26 aprile arrivò l’aritmetica retrocessione in Serie B: a Frosinone il triplice fischio per una stagione deludente ed inaspettata dall’ambiente. Alla fine del campionato, il tecnico sarebbe tornato al ruolo di responsabile del settore giovanile, dopo che si paventò l’ipotesi di diventare dg.
Dove ci siamo già visti?
Nell’avventura di quest’anno Colantuono ritroverà anche alcuni elementi della scorsa stagione e degli altri anni trascorsi in granata. Infatti Jaroszynski ritroverà il romano dopo l’esperienza in Serie A, nel 2021/22: 7 partite in massima serie sotto la sua gestione. Inoltre il trainer ritroverà anche alcuni giovani sbocciati nel vivaio granata durante la sua supervisione come Salvati e Sfait (il rumeno esordì lo scorso anno proprio grazie al nuovo mister granata).
Anche il duo Sepe-Fiorillo ha già vissuto un’epoca Colantuono (l’era Bis, il primo, però, arrivò unicamente a gennaio); inoltre, il secondo fu anche schierato 4 volte lo scorso anno, ben figurando (basti pensare all’ottima prestazione offerta all’Allianz Stadium contro la Juventus). All’appello dei già allenati figurano anche Giulio Maggiore e Simy: entrambi sono stati schierati in campo nell’ultima parte della scorsa stagione. Il tecnico ha già lavorato in carriera con il direttore sportivo Gianluca Petrachi: è accaduto al Torino nella seconda parte della stagione 2009/10, culminata col raggiungimento della finale playoff in Serie B, persa contro il Brescia.
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