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Serie B

Top11 della 5^giornata in B: Pillon guida Pescara al 2^posto. Palombi-Donnarumma, che rimpianti!

La nostra ‘top 11’ della quinta giornata di serie B, schierata con il 4-2-3-1, è la seguente:

COLOMBI (CARPI): sul risultato di zero a zero, quando ormai la gara volge al termine, neutralizza Melchiorri e consente alla sua squadra di gettare le basi per la conquista di tre preziosissimi punti.
MOGOS (CREMONESE): quando è impegnato in fase difensiva ancora palesa qualche incertezza di troppo, ma sulla corsia di destra agisce con la stessa pericolosità di un attaccante. Spettacolari la travolgente discesa ed il tiro potente che spianano ai grigiorossi la strada verso il successo.
POLI (CARPI): con il ritorno di Castori sulla panchina emiliana, l’ex centrale del Novara, protetto finalmente da un centrocampo capace di fungere da schermo protettivo, concede pochissimo agli avanti del Perugia.
MECCARIELLO (LECCE): calciatore che non è mai riuscito, al momento, a trovare la giusta continuità mentale ed agonistica. Se riuscisse ad acquisire questa dote, la carriera probabilmente gli regalerebbe maggiori soddisfazioni. Buona tecnica di base, fisicità e discreta rapidità fanno di lui un difensore completo, ma la testa….
KRAGL (FOGGIA): non è un difensore e si vede quando si lascia sovrastare nel gioco aereo da Mazzocco in occasione del gol del Padova. Poi la partita riprende ed il tedesco diventa inarrestabile a sinistra, dove salta uomini prima di scodellare insidiosi traversoni nell’area patavina, ma anche sulla trequarti dove trova sempre il modo per liberare il suo potente tiro. Un gol ed un palo a coronare una serata estremamente positiva.
ZACCAGNI (VERONA): gli scaligeri non riescono ad innescare il cambio di passo in mediana, necessario per creare maggiori problemi alla fase difensiva spezzina. Grosso getta nella mischia il ragazzo, conoscendone il dinamismo, l’aggressività e la capacità di attaccare gli spazi. Scelta lungimirante e premiata dal blitz vincente di Zaccagni nei sedici metri liguri.
EMMERS (CREMONESE): annotare il nome di questo ragazzino scuola Inter, appena diciannovenne ma già in grado di spingere e farsi sentire nella zona nevralgica del campo. Agisce prevalentemente sul centrodestra, dove non si accontenta mai di una giocata banale e tende ad attaccare con continuità la porta avversaria. Come testimonia l’accelerazione che si conclude con un perfetto assist per la testa del sempre spietato Paulinho.
MANCUSO (PESCARA): la sua specialità è sempre stata la capacità di essere decisivo partendo dalle corsie laterali. Dopo la splendida prestazione contro il Crotone, l’ex primavera del Milan può tranquillamente ritenersi pronto a recitare anche da prolifico centravanti. Due gol di eccelsa fattura. In occasione della prima rete, beffa Marchizza con un sombrero e poi castiga Festa calciando imparabilmente al volo. Ancora più bello il raddoppio, quando nello spazio di pochi secondi e di un metro controlla il pallone con il piede mancino, elude il difensore con un leggero tocco di destro, prima di punire con un potente tiro di sinistro l’incolpevole portiere calabrese.
NINKOVIC (ASCOLI): i mezzi tecnici sono da massima serie, la capacità di gestire motivazioni e temperamento ancora no. Quando si accende, però, è decisamente gradevole da guardare e assolutamente decisivo per la sua squadra: All’Arechi tira fuori dal cilindro una punizione perfetta, prima di lanciare splendidamente Beretta verso la porta granata, ma l’ex foggiano sciupa tutto calciando su Micai.
PALOMBI (LECCE): quattro gol in due giornate ed altri sassolini che lasciano le scarpe strette e scomode che aveva calzato lo scorso anno a Salerno. La doppietta contro il Venezia ha messo in evidenza il suo opportunismo in zona gol. Quella realizzata a Livorno testimonia la sua capacità di risultare insidioso anche nelle ripartenze e nelle verticalizzazioni. Non è un campioncino in erba e destinato a spiccare il volo, ma in questa B può tranquillamente ritagliarsi uno spazio importante.
DONNARUMMA (BRESCIA): la sua principale preoccupazione è legata alla capacità dei compagni di rifornirlo con discreta continuità. Quando la mole di gioco prodotta dalla squadra è quella giusta, Alfredino lascia sempre il segno. Doppietta che ridimensiona il Palermo e rilancia il Brescia verso le mete ambiziose dichiarate da patron Cellino alla vigilia del torneo.
ALL. PILLON (PESCARA): ottimo il lavoro compiuto dal baffuto tecnico trevigiano nella prima parte della stagione. La sua squadra gioca bene, occupa la seconda posizione in classifica e si lascia apprezzare per il giusto mix di sostanza ed estro. Tra i suoi meriti anche la capacità di puntare su giovani calciatori di valore (Antonucci, Gravillon, Melegoni e Capone) e soprattutto, storia dell’altro ieri, la scelta di far giocare Mancuso al centro dell’attacco. Un’intuizione tattica rivelatasi devastante per il Crotone.

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