Era alla guida della prima squadra che ha affrontato la Salernitana in questo torneo cadetto. Bruno Tedino, esperto allenatore con una parentesi al Venezia (settore giovanile, dal 1995 al 1997), è stato esonerato dal Palermo lo scorso 26 settembre. Intervenuto ai microfoni di Radio Alfa, ha espresso la sua opinione proprio sulla compagine lagunare che ben conosce: “La stagione è iniziata maluccio, nel senso che c’è stato subito un cambio di allenatore, seguito da un secondo abbastanza recente. Su questo aspetto si può dire che il Venezia non disponga di certezze tattiche, considerati i vari cambi susseguitisi. E’ una squadra che ho studiato e visto attentamente. Ho avuto tempo per visionarla, ha dei calciatori di buon livello. In qualche partita ha perso punti per giocate degli avversari e qualche distrazione individuale però è una squadra unita, con molto senso dello spogliatoio. Ha avuto tre allenatori di buon livello: il Venezia, a mio avviso, paga l’ottima stagione della scorsa annata ed un cambio radicale con l’inserimento di tanti giocatori nuovi. Tuttavia, il gruppo è sano, è solido. Si aiutano sempre e questo potrebbe essere un fattore importante per le prossime partite”
Su cosa paga la Salernitana, protagonista attualmente di un campionato anonimo: “Mancano ancora tante partite, chiaramente si devono tirare ancora le somme. Non sono all’interno della Salernitana, dare giudizi è sempre difficile: bisogna andare con i piedi di piombo anche perché gli staff tecnici delle due squadre ne sanno sicuramente più di noi. Ho affrontata i granata con il Palermo alla prima giornata in un ambiente molto caldo. Mi aveva dato l’impressione di una squadra molto fisica, in cui si faceva fatica a giocare: tosta, molto attenta e ben organizzata a livello difensivo, brava soprattutto sulle palle inattive dove può sempre far male. A volte si fanno delle scelte in fase di costruzione delle squadre. Ognuno di noi è libero di farle, soprattutto dal punto di vista di metodologia e mentalità. E’ mancata in zona gol dove ha creato molto e per qualche centimetro non ha concretizzato: rimane una squadra difficile da affrontare, con calciatori di gamba, di struttura e di tattica individuale notevole. Sono due formazioni che, da un certo punto di vista, si assomigliano, per metodologia e strategia tattica: sono sodalizi accorti, molto bravi a fare densità difensiva. Sarà una gara tattica”.
Su un possibile pericolo per la Salernitana che deve stare attenta a non essere risucchiata nelle zone basse: “Con la vittoria a tre punti nulla è scontato: credo, però, che la Salernitana abbia tutti i mezzi per risalire. Ogni gara sarà chiaramente una finale. Su chi potrebbe fare la corsa? Il Cittadella – prosegue il tecnico – è una squadra quadrata e difficilmente mancherà tale appuntamento: è un gruppo di lavoro veramente affiatato dal direttore Marchetti all’allenatore e i calciatori. Il Perugia ha uno dei migliori reparti di centrocampo della B: tuttavia è una squadra molto giovane e ha alti e bassi. Sta facendo un campionato importante, lanciando anche idee interessanti. Sarà dura scalzare qualche avversario, ma la corsa, la Salernitana, deve farla su sé stessa: se farà un filotto importante di vittorie non c’è avversario che tenga”.
Infine, chiosa finale sulla staffetta Bocalon-Calaiò: “Riccardo lo conosco molto bene, idem Emanuele: diciamo che Calaiò è un attaccante abbastanza completo, in grado di dialogare con la squadra. E’ delizioso da vedere, con cambi campo di rara bellezza, ma purtroppo dovrà smettere a breve: Bocalon è un ragazzo, invece, generoso, molto opportunista. Hanno caratteristiche diverse, nessuno ci ha perso proprio per questo aspetto”.
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