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Susini ci crede: “Nel futuro della Salernitana vedo la Serie A, potrei anche tornare”

Nel futuro della Salernitana c’è “la Serie A”. Non ha dubbi Carlo Susini, l’ultimo uomo mercato granata prima dell’era Fabiani. Susini ha lasciato Salerno a gennaio 2014, proprio all’arrivo dell’attuale ds del cavalluccio ma anche se da lontano segue ancora le vicende di casa granata. E qualche volta chiacchiera con Lotito. Raggiunto dai taccuini del quotidiano Il Mattino, Susini analizza la stagione della Salernitana e si proietta già al futuro. Non dimenticando però il suo passato: “In due anni e mezzo insieme a Perrone abbiamo ottenuto due promozioni, una Supercoppa di Legapro e nel primo campionato di C1 eravamo in zona playoff a metà stagione”. Uno dei cavalli di battagli di Lotito con il quale “ci siamo sentiti qualche giorno fa”. E sulla questione Alitalia aggiunge: “Lotito è un risanatore. Il presidente ama le sfide e cerca sempre di dare il suo contributo ma non penso che questa impresa possa distoglierlo dalle vicende granata. Il presidente sa scegliere i suoi collaboratori e si fida del loro operato, anche se, nei momenti importanti, c’è sempre. Ti dà fiducia, ma sempre entro certi limiti”.

Però la frase “ho delegato troppo” pronunciata al termine del playout sembra una stoccata a Fabiani: “Lotito delega, ma al tempo stesso sa come e quando intervenire. Una volta mi disse che per fare ciò che vorresti, dovresti essere il presidente. E io non ero il presidente ma un suo collaboratore. Fabiani è un dirigente vecchio stampo, ama agire in prima persona. Il calcio di oggi richiede un lavoro di gruppo ed anche lui lo sa. Conosco bene Angelo e lo reputo un ottimi direttore sportivo. Ha vinto un campionato di C, in B ha giocato due volte i playout e due volte si è salvato tranquillamente. Se resterà lo stabiliranno i presidenti parlando con il diretto interessato. So che in questi mesi ci sono stati fibrillazioni ambientali intorno alla persona di Angelo, forse un ciclo è finito ed un dirigente bravo ed esperto come Fabiani potrebbe anche prendere in considerazione altre destinazioni. Di sicuro, è competente, sa fare il suo lavoro. Forse, alla Salernitana di oggi manca qualche figura dirigenziale in più nell’organigramma”.

Forse proprio uno come Susini: “Dico la verità, con Fabiani si è parlato in più occasioni di una possibile collaborazione. Chissà”. A patto che la proprietà non decida di vendere: “Ma penso proprio di no. I due patron non sono dei ricchi scemi, anzi. Sanno il fatto loro e sono nel calcio da anni e rivestono ruoli importanti. Penso che il loro obiettivo sia quello di portare la Salernitana in serie A”.

Anche se quest’anno si è rischiato grosso: “Per me la Salernitana era un’ottima squadra, forse mancava di un po’ di brillantezza, di un elemento che desse il cambio di passo, ma nel complesso, l’organico era di qualità. Proprio per questo i patron vorranno riscattarsi e magari, una volta in A, potrebbero anche decidere di vendere. Io penso che alla base dello sport ci sia il principio della lealtà e se si impedisce ad un parente di avere una società, perché, invece, si incentivano le scommesse col proliferare di sponsorizzazioni da parte di agenzie sportive? È un controsenso”.

Si riparte da Menichini: “Giustamente, Menichini ha le caratteristiche giuste per la piazza di Salerno. Un allenatore serio, preparato, impermeabile a ciò che succede all’esterno, un po’ come Lotito. Secondo me farà bene nel prossimo campionato. Nel futuro della Salernitana vedo la Serie A”.

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