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Strada a Radio Alfa: “Spero in una Salernitana da A il prossimo anno. Breda o Rossi per ripartire”

La maglia granata addosso dal 1992 al 1995, una promozione in Serie B con Delio Rossi e una A sfiorata. Non è stato certo di passaggio a Salerno Pietro Strada, da calciatore professione centrocampista, dopo l’addio al calcio giocato nel 2007, e dopo aver giocato anche a Brescia, il pallone è continuato ad essere parte integrante della sua vita. Ora è responsabile del settore giovanile della FeralpiSalò. Ai microfoni di Radio Alfa ha parlato dell’attuale campionato della Salernitana e sulle problematiche trovate: “La Serie B è molto complicata, mantenere una posto a metà classifica non è facile, certo Salerno meriterebbe di lottare per la Serie A. Me lo auguro per il prossimo campionato. In cadetteria c’è bisogno di certi giocatori, poi ci vuole un pò di fortuna. Il Brescia ad esempio ha degli ottimi singoli, forse solo in difesa è perforabile, ma la dea bendata ha sorriso spesso ai lombardi. La differenza l’hanno fatta ovviamente i singoli, i Donnarumma, i Torregrossa, i Tonali. Spesso le squadre hanno bisogno di determinati allenatori. Suazo a Brescia ad esempio ha pagato l’inesperienza, Cellino si è reso conto di dover cambiare qualcosa e ha scelto Corini, trovando la giusta alchimia tra tecnico e giocatori. Tutto è andato per il verso giusto poi, a gennaio ha sistemato la rosa con qualche tassello e finora è una stagione indimenticabile”. Strada si sbilancia poi sul prossimo allenatore granata: “Breda potrebbe essere il profilo giusto per risvegliare la tifoseria, ha grande esperienza in B e la conoscenza dell’ambiente potrebbero essere dei valori aggiunti. Poi mi viene da pensare a Delio Rossi, ammesso che abbia ancora voglia di mettersi in gioco. Sono due allenatori che hanno a cuore le sorti della Salernitana, farebbero solo del bene. Certo vanno messi nelle condizioni di lavorare”. Il suo pensiero poi sul’attuale tecnico Angelo Gregucci: “Ho giocato con Gregucci, facemmo un anno stupendo a Reggio Emilia, avevo Ancellotti come allenatore e vincemmo il campionato. E’ diverso fare l’allenatore dal collaboratore, hai un approccio e delle pressioni diverse. Angelo er un lottatore da giocatore, un leader, una persona positiva, credo l’abbia portato anche sulla panchina. E’ strano sentire sia rassegnato”.

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