Sousa, fine dello smart working. Dubbi formazione: tutto ruota intorno all’out destro

Si avvicina la sfida in casa del Torino. Oggi Paulo Sousa dovrebbe tornare a dirigere in prima persona l’allenamento dopo due giorni di riposo precauzionale dopo l’attacco influenzale post-pasquale. Fino a ieri ci hanno pensato i suoi assistenti, sempre seguendo i dettami in “smart working” del portoghese. Che Salernitana sarà, con quale modulo? Dubbi e carte mischiate.

Certamente il trainer avrà a disposizione Sambia – pure lui guarito dopo una leggera febbre – e Mazzocchi, comunque fisiologicamente non al top dopo l’infortunio al gluteo. Quest’ultimo potrebbe prendere parte al match da subentrato e puntare a una maglia da titolare contro il Sassuolo. Discorso simile per il francese, un minimo debilitato. Se Sousa confermasse la retroguardia a tre difficilmente cambierebbe radicalmente gli interpreti (Daniliuc, Gyomber e Pirola davanti a Ochoa) protagonisti delle sei partite consecutive senza sconfitte. Troost-Ekong e Lovato scalpitano, il nigeriano in particolare potrebbe trovare spazio in caso di difesa a quattro (in corso d’opera come accaduto con l’Inter?) per poter sorprendere Juric. In linea di massima, mettendosi a specchio con il collega piemontese, il trainer portoghese dovrebbe risolvere solo il dubbio a destra (Sambia e Mazzocchi non al meglio) con Kastanos alternativa validissima. A sinistra ancora Bradaric, in mezzo al campo Nicolussi Caviglia cerca una chance e sembra in vantaggio su Bohinen per far coppia con Vilhena. In avanti Candreva e Dia a supporto di Piatek. Qualora però a destra non venisse impiegato Kastanos, il cipriota potrebbe avanzare il suo raggio d’azione e a farne le spese potrebbe essere il polacco – peraltro allenato da Juric ai tempi del Genoa – che si accomoderebbe in panchina con Dia unica punta, sulla falsa riga di quanto proposto già a San Siro contro il Milan.