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Salernitana-Juventus story: nel ‘48 il dono di D’Alma, nel ’99 la speranza firmata Di Vaio

Due partite in casa contro la Juventus e quattro punti per la Salernitana nel libro dei precedenti. Anzi, nel foglio, visto che martedì sarà solo la terza visita ufficiale in campionato da parte dei bianconeri in casa granata.

La prima volta

Il 18 gennaio 1948 la prima volta nel vecchio Comunale, poi ribattezzato Donato Vestuti. Che registrò il tutto esaurito, prevedibilmente. Era il primo torneo di massima serie della storia granata, in campo finì 0-0 con una prestazione di cuore e grinta dei padroni di casa, ma data ed evento restano simbolici per un motivo ben preciso: proprio prima di quella partita, infatti, il maestro Gabriele D’Alma consegnò ufficialmente nelle mani dell’allora presidente, Domenico Mattioli, il primo disegno dell’ippocampo che sarebbe poi diventato logo ufficiale della società a partire dalla stagione sportiva seguente. Il particolare è ricordato nel libro “Salernitana, la storia”, di Giuseppe e Francesco Pio Fasano. La storia della Salernitana e… del calcio, a rileggere il tabellino: Gipo Viani schierò Gambazza, Pastori, Iacovazzo, Dagianti, Buzzegoli, Tori, Margiotta, Vaschetto, Benedetti, Merlin e Onorato. Nella Juventus allenata dall’italo-argentino Renato Cesarini (proprio quello dei gol in “zona Cesarini”), in campo c’erano nomi del calibro di Giampiero Boniperti, Carlo Parola (l’autore della celeberrima rovesciata raffigurata sulle copertine delle figurine Panini), Pietro Magni (che avrebbe poi allenato la Salernitana nel 1968/69 contribuendo, a fine stagione, anche alla conquista del trofeo Berretti da parte dei granatini) e quel Mihály Kincses – talentuoso attaccante ungherese – che quattro anni dopo sarebbe sceso in Campania per chiudere la carriera proprio con le maglie di Salernitana (due stagioni in B e Cavese).

Quella bolgia del ’99

Al netto dell’amichevole di 45′ disputata il 13 agosto 1995 all’Arechi per ricordare il povero Andrea Fortunato, nel corso di un triangolare che vide in campo anche il Napoli (1-3 in favore della Vecchia Signora, in rete con Padovano due volte e Del Piero, di Mark Iuliano il gol della bandiera locale), cinquantuno anni dopo, la Juventus si ripresentò a Salerno. All’Arechi il cavalluccio s’impose 1-0 grazie al decisivo gol di Marco Di Vaio, dopo l’ubriacante azione di David Di Michele sulla sinistra per l’esplosione da parte dei tifosi in via Allende. Anche in quell’occasione l’impianto strabordava: fu toccato il record di incasso (862.373.529 Lire, ovvero oltre 445mila Euro) e di presenze (ufficiali, visto che i “portoghesi” riuscivano ancora a farla franca in maniera molto facile) con ben 36841 spettatori certificati. Anche con questo tabellino, ecco nomi eccellenti, che hanno poi fatto la storia del calcio. Era il 2 maggio 1999, faceva caldissimo. Quel successo consentì alla squadra all’epoca allenata da Francesco Oddo di poter alimentare le speranze salvezza alla quartultima giornata:

TABELLINO   –   SALERNITANA-JUVENTUS 1-0 (1998/99)

SALERNITANA (4-3-3): Balli; Bolic, Fresi, Monaco (89′ Tosto), Del Grosso; Gattuso, Bernardini, Gia. Tedesco; Giampaolo (84′ Ametrano), Di Vaio, Di Michele (54′ Vannucchi). A disp: Ivan, Kristic, Chianese, Kolousek. All: Oddo.

JUVENTUS (4-3-2-1): Peruzzi; Mirkovic, Iuliano, Montero, Pessotto; Conte (62′ Di Livio), Deschamps, Davids; Henry (52′ Fonseca), Zidane; Inzaghi (81′ Amoruso). A disp: Rampulla, Ferrara, Birindelli, Tacchinardi. All: Ancelotti.

Arbitro: Borriello di Mantova

NOTE. Marcatore: 37′ Di Vaio. Ammoniti: Montero, Fonseca, Davids, Deschamps (J). Espulsi: Mirkovic (J) al 73′ e Iuliano (J) all’87’. Angoli: 5-4. Spettatori: 36841.

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