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Salernitana, hai toccato il fondo: granata ko anche col Cosenza, incubo playout

TABELLINO SALERNITANA-COSENZA 1-2 

SALERNITANA (3-4-1-2): Micai; Mantovani, Schiavi (43’ st Jallow), Lopez; Casasola, Minala (37’ st Akpa Akpro), Di Tacchio, Memolla (1’ st Mazzarani); Rosina; Djuric, Calaiò. A disp. Vannucchi, Odjer, D. Anderson, Vuletich, Gigliotti, Volpicelli, Migliorini, Orlando, A. Anderson, Jallow. All. Gregucci

COSENZA (3-5-1-1): Saracco; Capela, Schetino, Legittimo (6’ st Dermaku); Bittante, Bruccini, Palmiero, Trovato (1’ st Embalo), D’Orazio; Garritano; Tutino (20’ st Sciaudone). A disp. Perina, Mungo, Izco, Sueva, Sciaudone, Maniero, Baez. All. Braglia

Arbitro: Francesco Guccini di Albano Laziale (Macaddino / Marchi). IV uomo: Valerio Marini di Roma 1

NOTE. Marcatori: 44’ pt Garritano (C). 18’ st Rosina (S), 45’ st Palmiero (C); Ammoniti: D’Orazio (C); Angoli: 0-6; Recupero: 1’ pt – 6’ st; Spettatori: 5569 di cui 662 da Cosenza. Espulso Gregucci (S) al 37’ st per proteste.

Il momento più basso della storia della Salernitana. I granata perdono incredibilmente anche oggi e vedono da vicinissimo i playout. Il 2-1 del Cosenza permette al Livorno di agganciare il cavalluccio a 38: al momento la Salernitana è fuori per lo scontro diretto, ma nell’ultima giornata a Pescara servono i tre punti. E non avendoli ottenuti oggi in casa con il Cosenza, le speranze sono davvero poche. Il Cosenza gioca, domina, schiaccia i granata nella propria metà campo e vincono meritatamente la partita. Altra prestazione imbarazzante della Salernitana, una squadra senza idee e senza mordente. La retrocessione è vicinissima e non potrebbe essere più meritata.

LA CRONACA. La Salernitana è all’ultima spiaggia, ma l’atteggiamento almeno da primo tempo non è da squadra disposta a tutto pur di ottenere i tre punti. Gregucci sceglie l’attacco pesante, con Rosina ad agire alle spalle di Djuric e Calaiò. Le tre punte di maggiore qualità e altri otto difensori, con Lopez schierato nel terzetto davanti a Micai e Memolla largo a sinistra. Il gioco della Salernitana è semplice: lancio lungo per cercare la testa di Djuric e sperare che sulla seconda palla arrivi qualcuno. Non ci arriva mai nessuno. Il Cosenza è all’ultima partita dell’anno e Braglia fa un po’ di turnover, schierando comunque Tutino con Garritano nel 3-5-2. Il primo tiro della partita è di D’Orazio, poi al 15’ Tutino manca il tap in da pochi passi dopo l’assist proprio dell’ala cosentina. I rossoblu fanno giro palla ma senza accelerare quasi mai, la Salernitana invece prova a scuotersi con il solito Milan Djuric che al 24’ riesce a saltare più in alto di Schetino ma non a battere di testa Saracco. Il bosniaco è di nuovo il migliore dei granata, difende palla e quando gli arrivano i lanci lunghi riesce sempre a spizzarla. La squadra però fatica a seguire ed è sfilacciata, Rosina cerca il cambio di passo ma spesso si trova a giocare contro tutta la difesa di Braglia perché i due centrocampisti, Minala e Di Tacchio, hanno troppa paura di superare il centrocampo. E chi ha paura commette errori. All’ultimo minuto prima dell’intervallo Di Tacchio perde palla, Tutino scappa via sulla destra e sul secondo palo Garritano a porta vuota (dopo l’ennesima uscita a vuoto di Micai) fa 1-0 mandando nella paura Gregucci e l’Arechi.

La risposta della Curva (dopo qualche fischio) è comunque supporto fino al 90’. Quella del tecnico granata, invece, è Mazzarani per Memolla anche se stranamente il modulo non cambia. Anche nella ripresa i primi tiri sono del Cosenza (Embalo appena entrato alto e scavetto di Tutino parato da Micai) poi cresce la Salernitana. Non quanto a gioco, ma almeno quanto a intensità. E tanto basta. Rosina al 12’ ci prova su punizione, Calaiò un minuto dopo da lontanissimo. Poi i granata pareggiano al 18’. Fa tutto Rosina che prima recupera palla, poi si allarga sulla sinistra e crossa per Calaiò, infine si va a riprendere la respinta corta di Saracco sul tiro dell’arciere e fa tirare un sospiro di sollievo ai 5mila di Via Allende. Un gol non basta, ne serve un altro ma sembra il Cosenza ad aver bisogno dei tre punti. La squadra di Braglia va all’assedio e si prende la partita. L’ex Sciaudone entra e al 29’ spara col mancino su Micai, poi Garritano non trova la porta due volte da buona posizione tra il 32’ e il 37’. Poi Embalo al 40’ incrocia troppo col mancino. La sveglia la suona Casasola al 42’ non trovando il palo lontano per centimetri, quindi Gregucci dagli spogliatoi dopo essere stato espulso manda in campo Jallow. Ma la musica non cambia. Ancora Garritano impegna Micai, poi al 45’ Palmiero (il migliore in campo) dal limite dell’area pesca l’angolino. I 6 minuti del recupero servono solo a prolungare l’agonia, Mazzarani avrebbe l’occasione per pareggiare ma spara in curva dal limite dell’area piccola. La Salernitana ha toccato il fondo.

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