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Salernitana fragile e inconsistente, il Torino cala il tris e sbanca l’Arechi

TABELLINO SALERNITANA-TORINO 0-3

SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Lovato, Gyomber (1′ st Tchaouna), Pirola; Mazzocchi, Legowski (21′ st Kastanos), Bohinen (1′ st Martegani), Bradaric (22′ st Fazio); Candreva, Cabral; Botheim (1′ st Ikwuemesi). A disp: Costil, Fiorillo, Bronn, Daniliuc, Sambia, Maggiore, Sfait. All: Sousa.

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Schuurs, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova (23′ st Soppy), Ricci (42′ st Gineitis), Tameze, Lazaro; Seck (33′ st Linetty), Radonjic (33′ st Karamoh); Zapata (42′ st Pellegri). A disp: Gemello, Brezzo, Zima, N’Guessan, Sazonov, Sanabria. All: Juric.

NOTE. Marcatori: Buongiorno al 15′ pt, Radonjic al 41′ pt, al 5′ st. Ammoniti: Gyomber, Fazio (S), Bellanova (T). Angoli: 1-2. Recupero: 3′ pt, 6′ st.

Un ko pesante, senza attenuanti. Che evidenzia tutti i limiti, fisici, emotivi e soprattutto strutturali di una Salernitana concepita probabilmente sottovalutando l’impatto con una categoria – la serie A – che non aspetta e non perdona. Senza Dia e Lassana Coulibaly, due dei calciatori più forti e decisivi dell’intero organico, la Salernitana incassa la seconda sconfitta consecutiva per la prima volta da quando in panca c’è Paulo Sousa. Preoccupano la fragilità della squadra, capace di prender gol al primo sospiro avversario, ma soprattutto l’inconsistenza negli ultimi sedici metri avversari. Sousa ha iniziato con Botheim e finito con Ikwuemesi ma il risultato è stato il medesimo: zero reti all’attivo, il solo Cabral ha lasciato intravedere qualche lampo. Decisamente troppo poco per salvarsi.

LA CRONACA. Il derby granata curiosamente si gioca con nessuna delle due squadre in prima divisa: padroni di casa in nero, ospiti in mise bianca. Sousa lascia in panca Kastanos e dà fiducia a Cabral con Candreva a supporto di Botheim. In mezzo c’è Bohinen con Legowski.

Neanche un giro di lancette e la Salernitana si affaccia subito pericolosamente dalle parti di Milinkovic-Savic. E’ Cabral col sinistro a tentare la conclusione dal limite dell’area, attento il portierone serbo in due tempi. Al 10′ giocata sopraffina di Candreva. Stop d’alta scuola, finta su Bellanova a rientrare sul destro e tiro a giro su cui Milinkovic Savic è costretto a respingere di pugno.

Al 14′ Torino pericoloso. Zapata riceve e lavora un buon pallone da posizione defilata, servizio per Radonjic contrato da Lovato in corner. Sugli sviluppi gli ospiti passano. Battuta di Lazaro, torre di Zapata e tap-in sottomisura di Buongiorno, tenuto in gioco da un Bohinen poco reattivo.

La Salernitana accusa il colpo, il Torino amministra con esperienza e fisicità. Senza strafare la squadra di Juric tiene il campo con linee strette e compatte lasciando le briciole a una Salernitana inconsistente, senza nerbo né idee. Mazzocchi prova ad accendersi ed al 33′ sfiora il palo con un destro velenoso. Al solito però l’esterno di Barra finisce per strafare e favorisce il raddoppio ospite. Minuto 41, apertura di Zapata per Radonjic su cui Mazzocchi è in ritardo. Il tentativo di recupero del numero trenta si trasforma in un assist per Radonjic che prende la mira e la piazza alla sinistra di Ochoa.

Gelo sull’Arechi, in pieno recupero la Salernitana ha un sussulto che potrebbe riaprire il match. Incursione di Candreva, scarico per Cabral che col destro timbra in pieno il palo. Sulla ribattuta la palla rimbalza addosso a Botheim che, da pochi passi, non riesce a ribadire in rete. Fragile tatticamente ed emotivamente, poco presente sul piano fisico, ma neppure fortunata: la Salernitana va al riposo sul doppio svantaggio.

Sousa si gioca subito il tutto per tutto e ne cambia tre dopo l’intervallo: fuori Gyomber, Bohinen e Botheim, dentro Tchaouna, Martegani e Ikwuemesi. Bradaric arretra nel terzetto difensivo, Cabral si allarga a sinistra. La Salernitana prova a spingere sull’acceleratore ma i tentativi di Candreva e Cabral non impensieriscono Milinkovic-Savic. Anzi è il Toro a trovare il tris e a chiudere i giochi. Bellanova sfila via approfittando delle praterie sulla sinistra e trova il solito Radonjic, implacabile sotto porta. L’attaccante serbo trova anche la tripletta, ma Giua annulla per offside.

La Salernitana è alle corde, messa al tappeto da un Torino cinico e spietato nel riuscire a capitalizzare al massimo tutte le sortite offensive. Ikwuemesi si sbatte e prova a piazzare il destro ma apre troppo il compasso. Radonjic grazia Ochoa sciupando da pochi passi un regalo di Fazio, Juric s’infuria e lo richiama in panca. Una manna dal cielo per la Salernitana, mai riuscita a contenere le sortite del serbo portato in Italia per la prima volta da Walter Sabatini ai tempi della Roma. Il Toro ha però in ghiaccio il risultato e la vittoria. La Salernitana si lecca le ferite e inizia a guardare con un pizzico di preoccupazione la classifica che la vede, dopo quasi un anno e mezzo, tra le ultime tre della graduatoria. Venerdì la sfida al Frosinone rischia di essere già decisiva.

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