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Salernitana bellissim…A: tre gol al Pescara e i granata tornano nell’olimpo del calcio

PESCARA-SALERNITANA 0-3

PESCARA (3-5-2): Fiorillo; Volta (74′ Nzita), Guth, Sorensen; Capone (82′ Riccardi), Omeonga, Valdifiori (75′ Tabanelli), Machin, Masciangelo; Ceter, Odgaard. A disp: Alastra, Radaelli, Bellanova, Busellato, Giannetti, Vokic, Galano, Chiarella, Longobardi, D’Aloia. All: Grassadonia.

SALERNITANA (3-5-2): Belec; Bogdan (73′ Aya), Gyombér, Mantovani; Casasola (79′ Kupisz), Capezzi (63′ Schiavone), Di Tacchio, Kiyine (45′ Anderson), Jaroszynski; Tutino, Gondo (45′ Djuric). A disp: Adamonis, Durmisi, Veseli, Sy, Boultam, Cicerelli, Kristoffersen. All: Castori.

ARBITRO: Prontera di Bologna (Massara-Trincheri). IV Uomo: Meraviglia di Pistoia

NOTE: Marcatore: 67′ rig. Anderson, 72′ Casasola, 81′ Tutino/Angoli: 1-5/Ammoniti: Capone, Valdifiori, Guth, Odgaard (P)


La Salernitana corona il sogno di un intero popolo. Un primo tempo nervoso e senza reti prima di una ripresa a senso unico. Tre gol per scrivere la storia: Anderson, Casasola e Tutino battono il Pescara e riportano in Serie A la Salernitana, a ventitré anni di distanza dall’ultima volta.

LA CRONACA. Castori torna in panchina dopo aver superato il Covid e ripropone il 3-5-2 con Mantovani in difesa al posto di Veseli e Kiyine mezzala sinistra. In attacco riconferma per Gondo e Tutino. Grassadonia risponde con un modulo speculare, puntando su Ceter, Odgaard e Capone mentre partono dalla panchina gli ex Busellato e Giannetti.

La Salernitana parte con le marce alte ma fatica ad arrivare alla conclusione in un avvio di partita tutto sommato equilibrato. La prima vera occasione infatti è di marca abruzzese: al 26’ spaventa Odgaard il quale salta Bogdan e calcia con forza trovando l’esterno della rete. Ancor più pericolosa l’occasione registrata al 44’ con Ceter che, al termine di una azione insistita e rocambolesca, si trova a calciare da pochi passi a porta quasi vuota trovando però il palo esterno a negargli il gol. Si arriva all’intervallo col risultato bloccato e così ad inizio ripresa Castori decide di effettuare due sostituzioni, inserendo Anderson e Djuric al posto di Kyine e Gondo. Proprio l’italo-brasiliano mette subito in difficoltà gli abruzzesi: l’ex Santos prima viene atterrato in area, in un contrasto da calcio di rigore, poi calcia rasoterra verso la porta di Fiorillo che riesce a far sua la sfera senza grandi problemi. Al 54’ brividi dalle parti di Belec, con Ceter involato verso la porta ma fermato da Bogdan con un intervento in scivolata da manuale del calcio. Entra in partita anche Djuric che al 56’ gioca di sponda per Tutino che dal cuore dell’area di rigore calcia al volo spedendo a lato, sprecando una ghiottissima occasione per il vantaggio granata. Al 61’ ci prova Casasola di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Anderson ma la conclusione dell’ex Cosenza viene deviata in calcio d’angolo.

Passano cinque minuti e arriva l’episodio che può cambiare la partita: sulla sponda di Djuric, Anderson calcia verso la porta trovando il tocco col braccio di Guth: l’arbitro concede il rigore e ammonisce il calciatore abruzzese. Dagli undici metri si presenta André Anderson che spiazza Fiorillo portando in vantaggio la Salernitana. Granata galvanizzati dal quasi contemporaneo svantaggio del Monza seguito dal raddoppio dell’ippocampo: lo realizza Casasola che al 72’ entra in area di rigore, salta un avversario e la infila sul primo palo realizzando il gol più importante della sua carriera. Partita chiusa all’80’ con Tutino: il numero 9 granata batte Fiorillo con un sinistro deviato dopo una grande azione di Kupisz, mettendo la parola fine alla partita e al campionato.

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