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Rossi punta su Sabatini: “È garanzia di un progetto. La Salernitana può guardare oltre”

“Siamo legati da grande amicizia”. Chi meglio di Delio Rossi può commentare l’arrivo a Salerno di Walter Sabatini, i due hanno lavorato insieme alla Lazio (dal 2005 al 2008) e al Palermo (dal 2009 al 2011). In biancoceleste arrivò una qualificazione in Champions League, in Sicilia arrivarono un quinto posto e un ottavo; a Roma il ds portò Kolarov, Radu e Lichtsteiner, in rosanero invece arrivarono Kjaer, Pastore, Glik e Ilicic.

L’uomo giusto al posto giusto

“Per Walter parla la sua storia, capisce tanto di calcio ed è in grado di trovare i calciatori giusti per ogni contesto – esordisce Rossi ai nostri microfoni – È un dirigente molto capace, il fatto che lo abbiano preso è la garanzia che Salerno avrà un futuro e questo è importante. La nuova proprietà vuole attuare, come è giusto che sia, un cambiamento, un taglio col passato per tutto l’ambiente. Prendere uno come Sabatini è un bel segnale, significa che c’è un progetto interessante”. Anche Dario, figlio dell’allenatore, conosce bene Sabatini, avendo collaborato con lui sia a Palermo che a Roma, in giallorosso: “Walter ha lavorato con mio figlio sia a Palermo che a Roma, si sentono spesso e chissà che non si siano sentiti anche ora… Per quanto riguarda me, non ho ricevuto nessuna chiamata. Nel mio futuro vedremo cosa capiterà”.

Secondo l’ex allenatore granata, protagonista nel ’98/’99 della seconda storica promozione in Serie A del cavalluccio, per la Salernitana ora il futuro a breve e a lungo sarà più rassicurante: “Ora si apre un nuovo capitolo. Non conosco il nuovo proprietario, ma se si è esposto molto finora, vuol dire che vuole fare grandi cose. Non sarà semplice salvarsi, ma lo auguro alla Salernitana. Certamente anche in caso di retrocessione c’è un orizzonte più lungo che fa ben sperare. Allenatore e dirigenza sapranno che innesti fare, in base anche al modo di giocare. Personalmente ripartirei da giocatori di qualità. Colantuono sarà giudicato per i risultati. La vittoria di Verona è stata importante, ma deve avere un seguito nelle prestazioni e nei risultati. L’impresa del Leicester in Inghilterra fa capire che la Salernitana può credere nella salvezza. Certamente la squadra non può più compiere passi falsi, rispetto a quelle squadre che ha davanti. Servirà grande equilibrio sia nei risultati positivi che in quelli negativi. La tifoseria di Salerno finora è stato encomiabile, c’è sempre stata nonostante le sconfitte e la situazione societaria”.

Fine dell’era Lotito

Nella parentesi biancoceleste Delio Rossi ha conosciuto bene Claudio Lotito: “Ho seguito la situazione societaria della Salernitana con interesse, ma purtroppo anche con apprensione e dispiacere per quello che stava per succedere – dice l’ex tecnico della Fiorentina -. Sarebbe stato un peccato perdere la Serie A dopo il grande campionato che Castori e i calciatori avevano fatto lo scorso anno. In estate non è stata allestita una squadra all’altezza della massima serie e le conseguenze le ha pagate l’allenatore. Lotito è una persona capace e non sprovveduta. Certamente sapeva che la Salernitana sarebbe potuta tornare in A, quello era l’obiettivo. Probabilmente non ha fatto le giuste osservazioni, forse alcune cose non sono andate per il verso giusto”.

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