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Rosina e quel mancato taglio di ingaggio: la Salernitana contro l’ex calciatore

di
Oreste Tretola
- 13 Novembre 2020 alle 10:15

Oltre alla questione Cerci, la Salernitana ha da risolvere anche un contenzioso con Alessandro Rosina. In questo caso è stato il club granata ad agire nei confronti dell’ex calciatore. A fine giugno scorso si è messa la parola fine soltanto in linea teorica tra il cavalluccio e il classe ’84; dopo un anno da separati in casa, con l’ex Zenit neanche più in città e un accordo di rescissione (sui quattro anni di contratto) mai trovato tra la dirigenza e l’entourage del calciatore, la società si è rivolta al collegio arbitrale. Il motivo? Ottenere la decurtazione delle spettanze del giocatore calabrese che è stato l’unico tesserato a rifiutare il taglio di 40 giorni di stipendio, nello scorso giugno, per la pausa in seguito all’emergenza coronavirus. Il club gli ha corrisposto regolarmente le mensilità di maggio e giugno, trattenendo invece i corrispettivi legati a metà mese di marzo e aprile. In ballo ci sono circa 40mila euro, con il Collegio Arbitrale che ha tempo di pronunciarsi fino al 15 dicembre; a curare gli interessi della Salernitana c’è l’avvocato Malagnini, l’ex fantasista è assistito dalla legale Calomino. La diatriba è sui concetti diversi di ‘fuori lista’ e ‘fuori rosa’. Per il club Rosina era consensualmente fuori lista con il permesso di allenarsi a casa, ma con l’obbligo di presentarsi a Salerno se chiamato dalla società; per l’ex Catania la sua era una posizione da fuori rosa, con la Salernitana che non gli avrebbe permesso di allenarsi con i compagni e di mettersi in condizione di scendere in campo e consapevole quindi di retribuire un giocatore senza poter usufruire delle sue prestazioni.

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