AGGIORNAMENTO ORE 19. Arrivano le prime considerazioni dopo l’assemblea straordinaria tenutasi quest’oggi a Milano. Il presidente del Perugia, Alessandro Santopadre, ha tuonato: “La Figc ha paura del risarcimento da dare a 9 club. Dico loro che dovranno risarcirne 19. Noi siamo le uniche vittime di questa situazione, dopo 9 partite ci vengono a dire che quanto successo finora non va più bene. Che lo vadano a spiegare a chi è primo in classifica e ha speso milioni di euro: è una situazione intollerabile. Lo Stato ci tuteli, siamo gente onesta e per bene, abbiamo sempre pagato gli stipendi. Non ci siamo mai permessi di parlare, ci hanno dato dei venduti e dei morti di fame. Come Perugia ho investito tanti soldi per vincere la C2 e la C1 e ora alcuni club vogliono vincere in tribunale e non sul campo”.
Parola anche al nuovo presidente della FIGC, Gabriele Gravina: “Chi pensa di riportare in capo a questa governance la responsabilità dell’attuale situazione sul format del campionato di Serie B, la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, così come ben evidenziato dalle ordinanze del TAR del Lazio, ha sbagliato indirizzo”.
“Fermare momentaneamente il campionato? Ci presenteremo regolarmente in campo a meno che non ci siano indicazioni diverse da parte della Figc. Se vuole, la Federcalcio si prenda le sue responsabilità” ha concluso il presidente del Brescia Massimo Cellino.
AGGIORNAMENTO ORE 18:15. Nessuno stop a sorpresa per il campionato di Serie B. É terminata l’assemblea straordinaria della Lega di B convocata dopo la riapertura del caso ripescaggi con la decisione – all’unanimità – di ricorrere al Consiglio di Stato. Il numero uno del campionato cadetto, Mauro Balata, è stato chiaro: “Finora siamo stati galantuomini ma ora ci siamo stancati! È ora di farla finita con la politica, ci dovete tutelare. Siamo stufi”. Intanto pare che i presidenti delle 19 squadre di Serie B attendono con fiducia la decisione del Consiglio di Stato ma in caso contrario potrebbero addirittura fermare il campionato fino al 26 marzo – giorno in cui è stata fissata l’udienza del TAR – e se il format dovesse cambiare tornando a 22 squadre, le società cadette chiederebbero un ingente risarcimento.
AGGIORNAMENTO ORE 16. Il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto un’istanza da parte della difesa della società F.C. Pro Vercelli 1892 S.r.l. in cui si invita il Presidente del Collegio di Garanzia a fissare senza indugio una nuova udienza onde decidere i ricorsi (precedentemente dichiarati improcedibili per carenza di interesse) concernenti l’applicazione ed interpretazione dei criteri relativi ai ripescaggi. Intanto dalle 15 le compagini di B sono in Assemblea, da Milano filtra la volontà di dar battaglia e non indietreggiare di un millimetro sul format del campionato a 19.
AGGIORNAMENTO ORE 14:30. La Lega B pare intenzionata a presentare un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che ha giudicato illegittimo il blocco dei ripescaggi. In corso in questi minuti l’assemblea dei 19 club attualmente appartenenti alla lega cadetta che parre intenzionata a giocarsi l’ultima, disperata carta per evitare il ritorno a 22 club con tutti i disagi annessi e connessi. La posizione della Figc è al momento attendista: da via Allegri non intendono appellarsi al Consiglio di Stato ed è proprio dalla federazione che dipende l’ordinamento dei campionato, non dalla Lega. In ogni caso, nell’eventualità di presentazione dell’appello al massimo organismo della giustizia ordinaria, non è da escludere che il weekend di campionato possa essere stoppato per poi essere recuperato in altra data, in attesa della risposta dei giudici. Nel pomeriggio, al termine della discussione in assemblea, la Lega B comunicherà le decisioni prese mediante un comunicato stampa.
ORE 11:30. Il campionato di Serie B tornerà a 22 squadre. Questione di giorni, ore. Con l’accoglimento del ricorso delle “scontente” da parte del Tar del Lazio – che giudica illegittimo il provvedimento assunto da Figc e Lega B in estate di ridurre arbitrariamente il numero di squadre del campionato cadetto da 22 a 19 – sta per scoppiare un ulteriore caos senza precedenti. La Federcalcio ha deciso di non impugnare la sentenza andando al Consiglio di Stato, cosa che pure avrebbe potuto fare per prolungare quantomeno i tempi: nel corso della riunione tenutasi ieri a Roma tra il neo presidente, Gabriele Gravina, e il pool di avvocati di via Allegri, si è arrivati alla conclusione che forse, nonostante il ritardo, si è ancora in tempo per ripristinare il format a 22 arrecando a tutte le componenti il minimo dei dolori. Già, perchè la sentenza del Tar parla anche di danni economici difficilmente quantificabili, in caso di mancata applicazione e prosecuzione del torneo con la formula d’inizio stagione. A cui andrebbero aggiunte le spese per arrivarci, al Consiglio di Stato. Dove forse la Lega B ricorrerà ma va ricordato che l’ordinamento dei campionati spetta alla Figc.
Insomma, un segnale di (mezza) “resa” da parte della nuova governance del calcio italiano che inizia subito in salita il suo biennio ai vertici. Gravina manterrà la parola data e si atterrà a quanto stabilito dal Tar, per poi procedere al lavoro di snellimento del campionato e a un suo passaggio a 20 squadre con tempi e modi leciti e che accontentino tutti.
Oggi pomeriggio a Milano si riuniranno i 19 club cadetti, spiazzati dalla decisione e precedentemente ormai convinti, dopo 8 giornate di campionato, di essere riusciti a portare in porto la nave. Un progetto che vedeva un po’ tutti d’accordo, con in testa la proprietà della Salernitana. Così non è stato: un po’ la determinazione delle squadre in lotta per un posticino in cadetteria dalla porta di servizio, un po’ l’intervento del Governo che ha esautorato la giustizia sportiva dalla competenza in materia di ammissioni ai campionati e ricorsi del genere, hanno letteralmente ribaltato tutto. E oltre al danno di dover giocare adesso un numero spropositato di partite nella ristretta fascia temporale rimasta (sette mesi, da qui a maggio, a meno di clamorosi slittamenti, ndR), i presidenti dei 19 club già in cadetteria rischiano di dover mettere mano alla tasca e contribuire con un minimo risarcimento (rispetto a quanto dovrebbero in caso di prosecuzione a 19 giudicata illegittima) al ritardo di ingresso delle famigerate tre ripescate.
Ma quali saranno le squadre a integrare il campionato? Novara e Catania sono le più blasonate ma criticate per aver ricevuto penalizzazioni negli ultimi anni e, da regolamento originario, non in linea con i criteri di ripescaggio. Ma sono ancora in lizza entrambe come Pro Vercelli e Ternana, retrocesse l’anno scorso dalla B, e il Siena che ha perso la finale playoff dalla C. Senza dimenticare il caso paradossale dell’Entella, club fermato dopo la prima giornata del campionato di terza serie, perdente i playout dell’anno scorso in B, e che a tutt’oggi non disputa partite ufficiali: il sottosegretario allo sport, Giorgetti, ha speso più volte parole al miele per la formazione ligure, effettivamente penalizzata oltremodo dal caos vigente. Anche il team di patron Gozzi, che ha una sentenza favorevole del Collegio di Garanzia del Coni mai resa esecutiva, aspetta e spera.
In attesa di conoscere quali saranno le beneficiarie del ripescaggio a scoppio ritardato, il campionato di Serie B potrebbe o fermarsi per un weekend in via eccezionale, facendo così slittare la prossima giornata a data da destinarsi, oppure giocare ugualmente opponendo una resistenza che potrebbe finire col rovinare ancora di più la situazione dei club cadetti, o ancora provvedere subito al rifacimento dei calendari con le tre ripescate (o X, Y e Z): in tal modo, sarebbe come iniziare oggi un torneo a 22 squadre, con le partite già giocate tra le 19 già presenti in organico che resterebbero valide ai fini del campionato. Occorrerebbe radicalmente mutare le finestre di gioco, però, con tanto di possibile eliminazione delle soste per le nazionali. Un bel casino. Stasera se ne saprà di più.
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