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Questione orari, la Serie A indica le fasce ma i calciatori protestano. E la B prende appunti

pallone

Il primo punto è stato discusso e si è arrivata a una decisione (più o meno) concorde: si può tornare a giocare, il 20 giugno Serie A e Serie B vanno in campo. Adesso bisogna cercare di risolvere tutti gli altri dubbi, dal protocollo agli orari.

Continua la protesta dei calciatori sulle fasce indicate per la disputa delle partite. Evitata e scongiurata l’ipotesi primo pomeriggio, si lavora per cercare di accontentare tutti. Domani l’Assemblea di Lega A dovrebbe fissare le date e stilare il calendario di impegni fino a metà luglio. Con tanto di orari. L’intenzione dei massimi vertici del campionato italiano è quella di giocare nel turno infrasettimanale alle 19.30 e alle 21.45 mentre nei weekend anche alle 17.15. I giocatori continuano a protestare su quest’ultimo orario, meglio giocare dalle 19.30 in poi (clicca qui per leggere l’articolo).

La Serie B guarda interessata e prende appunti. Questa settimana ci sarà Assemblea di Lega, naturalmente si discuterà anche degli orari. Normalmente la Serie B va in campo con un quarto d’ora di differenza dalla A (in regular season alla partita delle 20.45 la cadetteria rispondeva alle 21). Adesso si pensa sia a confermare le fasce, ma anche a spostarle leggermente: l’orario delle 22 alla spagnola è invitante, ma solo per il weekend. Nei turni infrasettimanali, infatti, l’orientamento è confermare le 21:45 oppure addirittura anticipare di un quarto d’ora. Difficile, anche per la B, che si possa giocare già intorno alle 17.

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