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Quattro partite senza scossa: il -10 dalla salvezza diretta certifica il flop di Liverani

Anche Fabio Liverani sembra aver tirato i remi in barca. Dopo il ko di Cagliari l’allenatore ha appiccicato il termine dignità al finale di stagione della Salernitana. Difficile, al momento, ipotizzare un altro ribaltone tecnico. Liverani non valuta le dimissioni e il club, sia per questioni economiche (a libro paga c’è ancora Inzaghi) che di opportunità (cosa offre il mercato allenatori?), non pensa all’esonero. Appare evidente poi come le colpe siano anche di chi va in campo.

Ma lo stesso Liverani non si aspettava probabilmente di non incidere come sta facendo. Durante il match di ieri le telecamere di DAZN lo hanno spesso inquadrato in evidente difficoltà nel far recepire le indicazioni ai calciatori; la mimica facciale non lasciava spazio a dubbi. Eppure l’allenatore sostiene che la squadra si allena bene e gioca a calcio, ma i numeri però non supportano ciò. Il rendimento è infatti peggiore di quello di Sousa e Inzaghi: la media punti attuale è di 0,25, contro lo 0,38 (in otto partite) del portoghese e lo 0,63 (in sedici match) del trainer piacentino. L’ex Nicola ha tirato fuori l’Empoli dalla zona calda, Ballardini ieri ha battuto il Frosinone, portando il Sassuolo a meno uno dalla salvezza diretta.

“Dobbiamo cercare, rimanendo equilibrati, di vincere le partite e mettere un po’ di offensività con attaccanti puri o trequartisti”, aveva detto ormai un mese fa Liverani nel giorno della sua presentazione. Ma di offensività ed equilibrio neanche l’ombra. La Salernitana ha segnato la miseria di tre reti in quattro partite, incassandone addirittura undici. Anche alcune scelte dell’allenatore, nel match di ieri, hanno lasciato perplessi i più, come quella di insistere su Coulibaly, che è evidentemente al di sotto dei suoi standard, e di mandare in panchina Basic, probabilmente il miglior innesto del mercato invernale, inserendolo solo nel finale. Avrebbero poi forse meritato più spazio Vignato, Gomis, Martegani e Legowski; l’ex Pisa ha giocato solo una manciata di minuti a Torino, mai in campo addirittura l’argentino. Quattro turni fa Inzaghi lasciava una Salernitana ultima, a meno sette dalla salvezza diretta; ora i punti di distacco sono dieci. La spiegazione di una risalita solo immaginata.

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