Pirozzi (all.Trastevere): “Nei primi 30′ abbiamo tenuto testa. Accanto a Djuric serve punta più tecnica”

Sergio Pirozzi conosce molto bene la Salernitana, per via dei ritiri a Roccaporena e del sostegno da parte di Claudio Lotito ad Amatrice, di cui è stato sindaco, nei mesi successivi al terremoto. Adesso è l’allenatore del Trastevere, formazione di Serie D che oggi pomeriggio ha affrontato in amichevole la Salernitana all’Ultimo Minuto, uscendo sconfitta per 7-0.

“Alla Salernitana devo molto, è una società che ha fatto molto per me – ha dichiarato al termine della gara il tecnico dei laziali – Oggi è stata una partitella in cui abbiamo giocato con tanti giovani, per confrontarci, anche perché abbiamo diversi giocatori che stanno per rientrare dopo aver avuto il Covid e sono elementi importanti per noi, quelli che magari ci potrebbero dare una spinta in più nelle occasioni come quelle in cui abbiamo rischiato di far male alla Salernitana nei primi trenta minuti. Conosco mister Castori, le sue squadre sono fisiche, dalla grande intensità, è un uomo che conosce bene la categoria e non si inventa formule strane. Alla fine ne uscirà una buona squadra secondo me“.

Manca però ancora qualche tassello, ad esempio in attacco, dove la coppia formata da Djuric e Gondo, in campo per circa un’ora di gioco, non ha convinto pienamente l’allenatore umbro: “La prima punta è importante, l’anno scorso Djuric ha fatto 12 gol in una stagione particolare e in un gioco che non esaltava le sue caratteristiche, fatto di triangoli stretti palla a terra. La seconda, senza nulla togliere all’ex Rieti che conosco avendo abitato ad Amatrice, potrebbe essere una un po’ più tecnica. In questo modo si formerebbe un bel trio“. In campo con lo stemma del cavalluccio anche il fresco ex Iannoni, motivo di orgoglio per il Trastevere: “Abbiamo un settore giovanile discreto, quest’anno ne abbiamo venduti due o tre. Nel primo tempo oggi c’erano due 2002, nel secondo invece sono entrati vari 2003. Sono dei ragazzi importanti e poi in Serie D bisogna avere obbligatoriamente in campo almeno quattro under, oggi ne avevamo sette. È importante anche fare esperienza con sfide come questa per loro“.