BELEC 6. Nulla può sul tap-in di Kalinic. Esce alla disperata ancora sul croato che lo befferà col cucchiaio qualche minuto più tardi. Salvato dalla traversa su Kalinic prima e Barak poi.
GYOMBER 5,5. Fascia di capitano e tanta voglia di fare che lo porta a strafare. Marchiano, grossolano, imperdonabile l’errore sul primo gol che condiziona la partita. Si lascia attrarre dal pallone abbandonando la posizione e lasciando a Caprari tutto il tempo per servire un cioccolatino a Kalinic. Prova a scuotersi dopo l’errore.
STRANDBERG 6. Il centravanti avversario va puntualmente a nozze ma paradossalmente il norvegese ha la fetta minore di colpe perché costretto sempre a scalare per tappare falle altrui. Mette pezze ma si creano voragini. Bruciato in campo aperto da Simeone.
GAGLIOLO 5. Sempre in ritardo, resuscita Kalinic che non segnava da una vita. Messo a sedere anche da Barak Spara in curva goffamente la palla del possibile 1-1. In perenne affanno. Da un suo tiro sbilenco nasce comunque il 2-2 di Mamadou Coulibaly.
KECHRIDA 5. Ha sulla coscienza il gol del raddoppio con la sanguinosa palla persa sulla trequarti che dà il via alla staffetta scaligera. Spinge tantissimo sul binario destro, ma non trova mai tempo e misura giusta al traversone.
M. COULIBALY 7. Ci ha preso gusto dopo la rete di Bologna, bella ma inutile. Stavolta il suo guizzo regala il primo punto ai granata. Eppure era sembrato meno arrembante rispetto alla gara di sabato con la Dea.
L. COULIBALY 6,5. Non pervenuto nel ribaltamento di fronte che porta al 2-0 dell’Hellas. Decisamente meglio nella ripresa quando sradica diversi palloni dai piedi avversari. Dal 43′ st KASTANOS sv.
RANIERI 5,5. Ignora l’inserimento di Lassana provando un velleitario tiro respinto da Gunter. Perde il duello con Faraoni. Generoso ma leggerino, evanescente al cross. Dal 43′ st ZORTEA sv
RIBERY 6,5. Canta e porta la croce. Mette i compagni davanti alla porta, più di questo non può fare. Forse pecca d’eccesso d’altruismo in talune circostanze quando avrebbe potuto tentare la conclusione personale. Quando il pallone transita dai suoi piedi c’è sempre la sensazione che possa nascere un’azione pericolosa. Dal 43′ st DI TACCHIO sv
GONDO 7. Guadagna con caparbietà la punizione che egli stesso ribadirà in rete. Episodio chiave proprio ad una manciata di secondi dall’intervallo. Rifiata dopo la dispendiosa prova di sabato. Dal 29′ st BONAZZOLI 6,5. Entra on fire, acceso e con voglia. E crea grattacapi, e tanti, alla difesa di Tudor.
SIMY 5. Si divora il gol dell’1-1 a porta spalancata. Errore che pesa come un macigno sull’andamento del match. Ha stazza da granatiere ma perde quasi tutti i corpo a corpo con i difensori scaligeri. Carbura col passare dei minuti. Dal 13′ st DJURIC 6. Al terzo indizio ormai è prova: col bosniaco in campo la Salernitana gira molto meglio. Dialoga bene sia con Gondo che con Bonazzoli.
ALL. CASTORI 6. Le mosse di formazione sono quelle attese. Ma più che all’undici titolare, le obiezioni andrebbero mosse alle scelte strategiche effettuate in sede di allestimento dell’organico. I soliti erroracci difensivi mettono la gara ancora in salita. Arriva un pari di orgoglio e carattere. Segnali promettenti da attacco e centrocampo, da rivedere difesa ed esterni. La strada è ancora lunga e a dir poco tortuosa, ha l’obbligo di crederci e cercare di ricavare il meglio dagli elementi a disposizione.