OCHOA 6,5. Inzaghi ristabilisce le gerarchie dopo l’infortunio e gli riconsegna i guantoni. Non corre rischi, intuisce il penalty ma non ci arriva. Paratona su Kvara nel recupero che poteva essere da otto in pagella, poi l’uscita ballerina sull’azione del 2-1 che è però pesantemente influenzata da Fazio. Non si intendono, peccato. Uscita alta ancora traditrice.
GYOMBER 6,5. La prima conclusione verso la porta azzurra è sua. Fa il braccetto per uscire sulla rapidità di Kvaratskhelia e lo segue quasi dappertutto. Svagato ad inizio ripresa, alterna cose ottime ad altre meno. Dà tutto ed esce in preda a problemi muscolari. (dall’83’ DANILIUC 6. Finale in cui dare tutto. Lo fa).
LOVATO 6,5. La vera sorpresa dell’undici titolare. Inzaghi lo piazza al centro in marcatura su Simeone. Ci mette presenza e concentrazione dando una risposta importante al suo allenatore.
FAZIO 5. Protagonista in negativo. Causa il fallo da rigore del momentaneo pareggio e ostacola Ochoa sul 2-1. Al pronti-via sbroglia qualche situazione di potenziale pericolo, però sull’uomo viene saltato. Ha bisogno di stare quel passetto indietro per poter chiudere con diligenza. Fa tutto bene fino al recupero della prima frazione, quando scalcia Simeone e concede il rigore del pari azzurro. Si riprende nel secondo tempo mettendo toppe ma nel momento decisivo non è performante.
SAMBIA 6,5. Ha incassato i giusti complimenti del tecnico dopo la super prestazione contro la Juve in campionato. Scavalla bene sulla fascia, assume un ruolo importante sul gol dello 0-1. Letture giuste nelle due fasi. Finisce ancora una volta da mezzala stremato. (dal 90′ BRONN 5,5. Ultimi minuti per dare una mano da mezzala, non il suo ruolo. Subito in affanno).
LEGOWSKI 6. Ringhia e spende discretamente il giallo sul finire del primo tempo per non far partire il contropiede azzurro. Non pulitissimo con palla al piede, efficace in fase di non possesso. Paga lo status di ammonito e viene richiamato in panchina per il finale di lotta. (dal 66′ PIEROZZI 5,5. Esordio in massima serie e in maglia granata. Timido in un clima di tensione).
MARTEGANI 6. Alla seconda da titolare con Inzaghi, prima di oggi era il terzo giocatore di movimento meno impiegato dal trainer piacentino. Un’ultima occasione (quasi obbligata) forse prima di una bocciatura definitiva. Difensivamente fa fatica a orientarsi, meglio nella gestione di palla in avvio. Cerca sempre la giocata e rischia anche in posizioni da bollino rosso. Copre non benissimo ma s’impegna al massimo. Ultimi 25′ da play basso.
BRADARIC 6,5. Contiene bene Politano nella prima frazione, sta ben attento a non sbracarsi e a mantenere la posizione. Un’ora di grande quantità, poi arrivano le disattenzioni e barcolla un po’ nel quarto d’ora finale. Spende un giallo che poteva essere prezioso sull’1-1.
CANDREVA 7. Sente subito aria di big match e cerca giocate piuttosto complicate con aperture di 50 metri che vengono intercettate dagli avversari. Però poi l’esperienza ha il sopravvento, gestisce, temporeggia, distribuisce e poi… spennella poco prima della mezzora con il destro a giro imparabile. Nel secondo tempo fa la mezzala pura. Tecnica e sacrificio non bastano a portare a casa punti.
TCHAOUNA 6,5. Subito propositivo, qualche errore tecnico ma è suo il cross da cui nasce il gol di Mast’Antonio. Potrebbe sfruttare meglio tante situazioni in cui si perde tra mancata scelta di tempo e preziosismi vari. Quando sprinta, però, è pericoloso
SIMY 6. Difende bene palla muovendosi sul filo del fuorigioco. Quando deve stoccare… stecca ed è una stecca paradossalmente decisiva, perché genera il vantaggio granata. Lotta con Juan Jesus e non sempre esce vincitore però ci mette sempre il fisico. (dal 90′ IKWUEMESI 4,5. Come contro la Juve, ingresso molle, non spazza il pallone vagante in area, ci va goffamente e il Napoli segna).
ALL: F. INZAGHI 6,5. Per la seconda volta consecutiva becca gol allo scadere e perde. Il 3-4-2-1 è confermato, sorprende con la scelta di Lovato e fa partire dalla panchina il giovane Pierozzi, “da non caricare di troppe responsabilità”. Approccio positivo e squadra compatta, difende praticamente a cinque e lascia pochi spazi al Napoli. Capitalizza subito e meritatamente, poi nel finale di prima frazione subisce il rigore che innervosisce un po’ tutti, lui compreso. Ammonito, era diffidato e non sarà in panchina contro il Genoa. La ripresa inizia con troppa morbidezza e il Napoli rischia di ridestarsi. Con un po’ di fortuna ed esperienza i suoi riescono a contenere gli ardori e a tenere il match in equilibrio. Nell’ultimo quarto di partita toglie l’ammonito Legowski e va di 3-5-2 con Pierozzi quinto, Sambia e Candreva mezzali e Martegani play. La mossa si rivela corretta quantomeno per chiudere le linee di passaggio centrali e tenere a bada le fasce di un Napoli frattanto passato al 4-2-4. Beffato ancora una volta nel finale tra ristrettezze, stanchezza e ingenuità.
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