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Oltre un milione per un gol: attacco a secco anche contro l’ultima. Gregucci aspetta Calaiò

Oltre un milione di euro per la miseria di un solo gol realizzato finora. E’ il bottino, sempre più magro e deludente, di Lamin Jallow e Milan Djuric. Se il bosniaco può quantomeno far valere la timida attenuante di essere scivolato ormai in pianta stabile tra le riserve, lo stesso non si può dire per l’attaccante gambiano. Dopo il riscatto (a peso d’oro) dal Chievo, ci si aspettava uno Jallow finalmente più sereno, motivato e libero mentalmente. Il quinquennale appena siglato non ha sortito grossi effetti sul piano squisitamente tecnico. Anche a Padova Jallow ha ampiamente deluso sul piano dell’approccio mentale e della prestazione. Ma non solo. L’ex Cesena ha dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, di non avere le caratteristiche per poter sopportare il peso dell’intero reparto offensivo. Il risultato? Zero tiri in porta contro la seconda difesa più perforata del torneo.

Schierato centravanti come ormai da tre gare a questa parte, Jallow ha girato perennemente a largo cercando il binario mancino nel tentativo – vano e a tratti stucchevole – di superare il marcatore in progressione portandosi la palla sul destro. Sporadici spunti interessanti in mezzo al solito, esasperante, campionario di errori e superficialità. Ora che è caduto anche l’ultimo alibi, Jallow dovrà dimostrare di essere di ben altra pasta rispetto a quello che ha prodotto la miseria di un gol in venti partite. Tra la somma versata per rilevarlo a titolo definitivo dal Chievo e quella  sborsata per prelevare Djuric dal Bristol, la Salernitana ha investito poco meno di un milione e mezzo di euro ricevendo in cambio una sola marcatura. Numeri che fotografano come meglio non si potrebbe l’assoluta inadeguatezza dell’apporto fin qui fornito dal reparto offensivo, orfano peraltro di Bocalon che resta il miglior marcatore stagionale granata.

E ora? La palla passa a Emanuele Calaiò, sperando possa adempiere allo scomodo ruolo di salvatore della patria. Mica facile per uno che non gioca dallo scorso maggio ed è reduce da sei mesi di squalifica. Quantomeno non gli mancano esperienza e personalità per gestire una situazione non delle più agevoli. Calaiò domani sarà a Salerno per il primo allenamento agli ordini di Gregucci. E chissà che il trainer pugliese non decida di gettarlo subito nella mischia venerdì nel derby col Benevento del rimpianto ex Massimo Coda.

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