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Nuovi contagi nel calcio, Spadafora: “Casi che non ci fanno ben sperare”

Un’altra timida frenata di Vincenzo Spadafora in merito alla ripresa del calcio, in particolar modo del campionato di Serie A. Le ultime notizie di nuovi contagi (giocatori di Torino, Sampdoria, Milan e Fiorentina sono risultati positivi) certamente non aiutano come confermato dallo stesso ministro dello Sport: “Le notizie di queste ore dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare. Fino a quando non capiremo quale sarà l’evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa. La parola d’ordine, anche alla luce del recente incontro col Comitato tecnico-scientifico, è stata “prudenza”. Ovviamente quello che è successo nelle ultime 24 ore certamente non aiuta” ha spiegato Spadafora ai microfoni di Seila tv Bergamo.  “La prossima settimana, prima del 18 maggio, saremo in grado di capire, sulla base dell’analisi della curva, l’andamento dei contagi dopo questa prima apertura. A breve arriverà il responso del Comitato tecnico-scientifico sul protocollo adottato dalla Figc. Capiremo se le perplessità che il Comitato tecnico-scientifico ha espresso sono state superate o se purtroppo restano tali. Queste due cose insieme, ci consentiranno di decidere”.

E a proposito di protocollo, dall’Aic arriva una richiesta chiara. Il presidente Damiano Tommasi, intervenuto ai microfoni di Fanpage, ha spiegato: “Sappiamo che il comitato tecnico-scientifico trasmetterà una nota al ministro della salute e al ministro dello sport. Ma non abbiamo ulteriori elementi. Come AIC vogliamo un protocollo sicuro, validato, semplice, efficace. Qualcosa che ci dia certezze, che presenti la sicurezza di un rischio calcolato. E poi il tempo, sempre più stretto ogni giorno che passa. Il pensiero di tante partire da affrontare in pochi mesi. Costringerà a far funzionare tutto perfettamente per non avere intoppi e finire la stagione 2019/20. Si corre il rischio di rimettere in moto una macchina che potrebbe fermarsi subito. È stato fatto uno screening pre-allenamento, come giusto che sia in questo momento e i positivi verranno isolati. Sappiamo che non tutte le squadre hanno fatto già i test, per problemi logistici. Era da mettere in preventivo qualche caso di positività, vista la diffusione del virus soprattutto in alcune regioni d’Italia. Al di là dei nuovi casi positivi, è la prolungata positività di alcuni calciatori, andati oltre le tre settimane di positività, ad aumentare il livello di preoccupazione. Ci saranno dei protocolli che dovranno essere confermati da chi ci autorizzerà a tornare a fare l’attività. Questo però ce lo dovranno dire i medici”.

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