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FOTO. Lotito, 63 candeline tra (solite) battaglie e una Salerno da riconquistare. E quel passato da portiere…

Claudio Lotito spegne oggi 63 candeline. Sono passati circa nove anni dal suo avvento a Salerno e probabilmente mai come in questo momento il suo rapporto con la città è stato freddo: nell’anno solare corrente non si è mai recato all’Arechi e la piazza, nonostante il campionato di buon livello che la Salernitana stava conducendo fino alla sospensione per l’epidemia di Covid-19, sembra distante a sua volta nei suoi confronti.

Un compleanno di… combattimento. Il co-patron granata e presidente della Lazio si è speso nei giorni scorsi – anche se non con tantissime uscite mediatiche in prima persona – nel perorare la causa della ripresa di allenamenti e campionati, soprattutto in chiave Lazio, elencando le peculiarità del centro sportivo di Formello che avrebbe potuto assicurare allenamenti nella massima sicurezza. Con il suo portavoce, Diaconale, che nei giorni scorsi è stato sottoposto a un urgente intervento chirurgico e ha dovuto abbandonare momentaneamente il ruolo, Lotito ha proseguito da sé la battaglia “per il sistema”. Martedì ci sarà il consiglio di Lega Serie A, il giorno dopo l’assemblea. Presumibilmente a ruota arriverà la convocazione del Consiglio Federale (dove pure siede come rappresentante della massima serie), solo dopo che il Governo avrà dato l’ok agli allenamenti di gruppo dal 18 maggio (oggi?), ma anche dopo che il presidente Figc, Gravina, avrà incontrato Conte e dopo che il premier avrà pubblicato il DPCM maggio. Tutto in pochi giorni.

Insomma, il solito compleanno dalle mille faccende per un Claudio Lotito, nel cui passato è emerso anche un ruolo da portiere nella società dilettantistica dell’Amatrice, la cittadina dove è cresciuto. Il colore della maglia della squadra? Granata. quotidiano Il Mattino ha diffuso ieri proprio una foto del giovanissimo Lotito che nel 1973 difendeva i pali di quella squadra, foto che possiamo proporvi in alto. Aveva sedici anni, giocava nel torneo delle frazioni. Non ha mai nascosto il suo legame nei confronti della cittadina laziale, straziata dal terremoto del 2016, per la quale Lazio e Salernitana hanno intrapreso iniziative benefiche, su input proprio del vulcanico imprenditore capitolino. Che oggi soffia sulle candeline e cerca di capire come poter regalarsi di nuovo l’affetto di Salerno perduto dopo più di una stagione deludente (e qualche affermazione non propriamente conciliante di troppo).

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