A cura di Luca Naddeo
Nella carriera di Claudio Lombardo la Salernitana è stata una tappa importante: ben 74 presenze (condite da 3 gol) tra il 1990 e il 1993, dopo quella di Cosenza è la squadra in cui ha disputato il numero più elevato di partite. L’arrivo a Salerno del difensore di Voghera, oggi 57enne, coincise con il tanto agognato ritorno in B della “Bersagliera“. Proveniva proprio dal team calabrese, dove aveva vissuto un quinquennio importante (in precedenza aveva vestito le maglie di Derthona, Parma, Vogherese, Asti e Inter, con cui aveva fatto tutto il settore giovanile, trovando anche l’esordio in massima divisione). Ma proprio contro i lupi, l’ultimo atto di quel campionato 1990/91 fu triste per il cavalluccio. “Facemmo un buon girone di andata, poi nel ritorno andammo in difficoltà, io mi infortunai al ginocchio e rimasi fuori per due mesi circa. – racconta Lombardo alla nostra redazione – Arrivammo un po’ logori allo spareggio con il Cosenza, una partita per me ricca di emozioni che ancora oggi mi è difficile raccontare. Dopo settimane intere di ritiro a Telese Terme eravamo forse troppo spremuti sia dal punto di vista mentale, sia fisico. Col senno di poi, secondo me quella preparazione non giovò assolutamente! Il rammarico è essere arrivati allo spareggio con una media punti alta ma che non servì per evitarlo e poi tutti sanno come andò a finire”.
Lombardo nel suo periodo a Salerno ha avuto modo di conoscere quattro allenatori diversi tra loro e di ognuno ha il suo ricordo: “Ansaloni, aveva molta esperienza in serie C e probabilmente dopo un gran girone d’andata non riuscì a gestire una seconda parte di stagione problematica, perché la Serie B non dà respiro. Perdemmo la nostra identità un po’ alla volta e non riuscimmo più a ritrovarci fino a quell’amarissimo epilogo”. La Salernitana dopo la retrocessione ripartì con Simonelli a cui poi subentrò Burgnich per raggiungere la salvezza. Per il tecnico di Saviano l’ex difensore granata ha parole di elogio: “Simonelli aveva introdotto metodologie nuove che nessuno di noi conosceva, un innovatore, uno studioso scrupoloso, davvero geniale! Poi arrivò Burgnich, un uomo buono dai modi garbati, con metodi molto tradizionali che ci condusse ad una tranquilla salvezza”. Infine nel suo ultimo anno a Salerno ha conosciuto Giuliano Sonzogni: “Aveva grandi competenze e metodologie avanti anni luce rispetto al periodo, ma con didattica e compiti forse troppo codificati”. Proprio col tecnico di Zogno la Salernitana fallì il salto in cadetteria, per colpa anche dei troppi pareggi stagionali, ben 20. La Salernitana di oggi dovrà provare a uscire dal tunnel della pareggite nelle ultime nove di campionato. “È una squadra equilibrata e Castori, pur non conoscendolo personalmente, mi sembra un tipo caratteriale che trasmette grinta ai suoi ragazzi”, dice Lombardo. Nei suoi anni granata, l’ex difensore ha avuto modo di conoscere tanti compagni e con alcuni di questi è ancora oggi in contatto. “Ho mantenuto i contatti con Pasa, qualche contatto via messaggio con Ciro Ferrara, ho ritrovato Fratena e mi sento con Rovani. Vedo più spesso Lucchetti, che è stato mio compagno anche in altre squadre. – racconta – Un giorno, durante una passeggiata in centro con tutta la squadra, iniziò a piovere ed io non conoscendo ancora bene la cadenza Salernitana sentii una frase “c’ sta a Juventus”. Così mi rivolsi a Ciro (Ferrara) dicendogli che un tifoso ci aveva scambiato per i giocatori della Juve. Ciro si mise a ridere e mi disse: ma quando mai, Claudio! Quello ha detto ‘sta’ chiuvenn’ (ride, nda)“.
Dopo l’ esperienza salernitana la carriera di Lombardo è continuata tra Gualdo (dove ha vinto il campionato di Serie C2) Perugia (con cui conquista la Serie A nel 1995/96) e Lucchese in B prima di concludersi alla Carrarese e poi di nuovo nella sua Voghera in D a 38 anni. Appesi gli scarpini al chiodo, inizia la carriera da mister con l’Oltrepò, prima di allenare Derthona e Voghera. Attualmente si dedica prettamente ai giovani: “Ho allenato in Promozione, Eccellenza e serie D nelle mie zone, adesso alleno gli under 14 di una scuola calcio, la Salicevallestaffora, in provincia di Pavia”.
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