Cori, decibel alti, qualche fumogeno. Almeno duemila persone erano presenti all’Arechi per spronare la Salernitana alla vigilia della partita importantissima contro l’Empoli. Rifinitura a porte aperte per ricevere carica dal pubblico e da Walter Sabatini, accorso a bordo campo con il suo collaboratore Pietro Bergamini e il figlio Santiago. Importantissima la sua presenza. Sguardo concentrato e cori dalla curva anche per lui. “Noi vogliamo questa vittoria“, hanno più volte urlato gli ultras che hanno esposto uno striscione chiaro: “Parola d’ordine, vincere”.
Le prove
Dopo un po’ di torello, i granata hanno fatto partitina a tema e campo ridotto. Inzaghi ha mischiato ovviamente le carte facendo tanta pretattica. Da una parte la difesa a quattro con Boateng e Pellegrino centrali, Sambia terzino destro e Bradaric dalla parte opposta, poi Coulibaly (lungo abbraccio con Sabatini a bordo campo, lo ha ritrovato dopo tempo) e Gomis a centrocampo e il trio Candreva-Dia-Vignato alle spalle di Weissman a completare la squadra con casacche. Dall’altro lato difesa a tre con Pierozzi, Legowski e Pirola, Zanoli e Martegani quarti di centrocampo, Basic-Maggiore al centro, Kastanos e Tchaouna a sostegno di Ikwuemesi. Simy ha lavorato a parte inizialmente per poi sostituire il connazionale nel corso della partitella. Non si è visto Fazio, ancora out per infortunio: domani non ci sarà e probabilmente dovrà star fuori ancora per un po’. Idem Gyomber e Pasalidis, a bordo campo con tutore alla spalla.
Buone trame di gioco, tanta voglia. Vignato e Weissman in grande spolvero, soprattutto l’israeliano in zona gol. Anche Lassana è parso in buona forma: ha sostenuto oggi il primo allenamento dopo la Coppa d’Africa e le fatiche del viaggio. Applausi anche per Manolas che, arrivato dopo mezzora dall’inizio dell’allenamento (clicca qui per leggere), è stato accolto con euforia dai tifosi situati in curva ed in tribuna durante una passerella sotto il settore fino all’angolo tra curva e Distinti, dove – durante la seduta – era presente Pippo Inzaghi: stretta di mano e abbraccio caloroso. Uno spettatore ha anche lanciato una maglietta, durante il tragitto sotto la curva, per ricevere l’autografo del difensore: il greco, dopo aver raccolto la casacca, ha restituito la casacca non avendo con sé una penna. Il difensore si è poi trattenuto davanti alle panchine per seguire l’allenamento dei nuovi compagni insieme al suo connazionale Pasalidis.
Il calore
Alla fine della partitella la squadra si è recata sotto la curva ed ha ricevuto la carica della Curva Sud. In testa al gruppo Inzaghi, seguito da tutti i compagni di squadra. Uno dei capi ultrà ha preso la parola ringraziando “chi ha avuto gli attributi di rimanere e chi è arrivato nel mercato di riparazione” e rimarcando l’unione tra squadra e tifoseria: “Da questo momento noi e voi siamo una cosa unica. Ci crediamo, facciamo questa impresa“. Dopo la sfida la curva ha rimarcato l’importanza della partita spiegando che “Bisogna vincere”. Dopo il discorso la squadra è tornata davanti all’ingresso per gli spogliatoi e qui c’è anche stato il primo contatto tra alcuni calciatori e Manolas. Candreva lo conosceva per averci giocato contro: i due hanno disputato, nel corso delle stagione 2014-2015 e 2015-2016, il derby della capitale. Il greco ha scambiato alcune parole con Inzaghi ed ha scherzato con l’ex avversario. Al discorso si è aggiunto anche Kastanos che, essendo cipriota, ha dialogato in greco con il nuovo acquisto.