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No alla violenza sulle donne, manifesterà anche lady Iervolino: “Parità ancora lontana”

Insieme ad altre 280 donne domani sul prato dell’Arechi ci sarà anche Chiara Giugliano, moglie del presidente Iervolino, a filare prima di Salernitana-Lazio per dire no alla violenza sulle donne. L’iniziativa che precederà il fischio d’inizio coinciderà proprio con la giornata internazionale contro la violenza di genere.

«Non ho potuto negare il mio supporto: da madre, moglie, compagna, lavoratrice esprimo la mia vicinanza a coloro che sono vittime quotidianamente di violenza e che spesso pagano con la vita il loro essere donne. Violenza fisica ma anche verbale. Anche quella troppo spesso arriva, oltre che tra le mura domestiche, sul lavoro o in strada», ha detto sulle pagine del quotidiano Il Mattino la signora Iervolino, spesso accanto al massimo dirigente granata allo stadio in occasione delle partite della squadra dell’ippocampo.

Il club non se la passa bene in classifica ma l’evento di domani prescinde da ogni stato d’animo sportivo. La brutale uccisione della povera Giulia in Veneto è stata l’ultimo caso in ordine cronologico ad aver scosso l’opinione pubblica. Bisogna fare qualcosa e anche il calcio può aiutare a divulgare determinati messaggi.
«Vorrei che i ragazzi di tutti noi non debbano più ascoltare notizie così nefaste. Le famiglie devono avere un ruolo più incisivo, al minimo sentore di atteggiamenti strani bisogna essere pronti a denunciare, ad aiutare e a farsi aiutare. – ha aggiunto Chiara Giugliano – Scuola e famiglia devono forgiare i giovani, insegnargli l’educazione anche sessuale, il rispetto verso il prossimo e la salvaguardia della libertà in ogni sua manifestazione. Auspico un intervento più incisivo delle istituzioni con l’introduzione di misure cautelari di prevenzione che servano a bloccare l’irreparabile ed una crescente presenza di centri che supportino le donne in difficoltà e, perché no, anche gli uomini».

Lady Iervolino va nello specifico e ricorda che al giorno d’oggi «molte donne rivestono cariche apicali e viene data loro scarsa visibilità. La parità di genere è ancora lontana. Non mi va giù che chi estrinseca la propria femminilità in contesti lavorativi e sociali venga ancora “etichettata” oppure che, per dogmi culturali e religiosi, in tante siano ancora sottomesse e costrette a coprirsi».

La consorte del presidente ha affrontato anche il tema calcistico dalla tifoseria salernitana («Un fiore all’occhiello») al momentaccio di classifica. Lei che sul palco di piazza della Concordia per la festa salvezza dello scorso giugno fu invitata a dire la sua è definita “ormai la prima tifosa granata” dal presidente: «È stato un inizio deludente, inutile negarlo. Non ho competenze per dire cosa sia andato storto, da tifosa della mia squadra del cuore mi limito a gioire o rattristarmi. Invito mio marito a non mollare ogni giorno e a fare sempre di più. Lui non è l’uomo delle vincite facili. Ci accomuna lo spirito combattivo, sono certa che non smetterà di lottare per la salvezza. Ci sono basi solide, ciascuno ce la metterà tutta per restare dove stiamo perché abbiamo sudato per esserci. Domani spero di rivedere gioco di squadra, passione, competizione e voglia di vincere».

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