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Nicola non fa drammi: “Prestazione in crescita, ingenui su 2° gol. Daremo filo da torcere a tutti”

Gli episodi decidono le partite, ma talvolta bisogna anche essere bravi ad incanalarli dalla propria parte. La Salernitana vista al Meazza ha difettato in scaltrezza e furbizia. Il risultato sorride all’Inter di Inzaghi, ma i granata possono comunque recriminare soprattutto per la rete incassata ad inizio ripresa: “Il secondo gol lo abbiamo preso quando stavamo prendendo campo – il commento di Davide Nicola ai microfoni di Sky Sport – Sono soddisfatto comunque della prova dei ragazzi contro una squadra forte. Abbiamo spesso messo in difficoltà l’Inter in ripartenza, abbiamo interpretato altezze di campo diverse. Potevamo fare meglio nella costruzione dal basso con i tre difensori, prendendo più campo; lo abbiamo fatto solo nella ripresa. Il secondo gol era una palla leggibile e abbiamo tardato a riposizionarci. La squadra ha però tenuto bene il campo. Potevamo sfruttare meglio le ripartenze e alcune dinamiche come il tiro di Kastanos nel primo tempo. Dobbiamo riconoscere il valore degli avversari, noi ci abbiamo messo carattere e voglia di interpretare il match. Ogni partita ha delle difficoltà che dobbiamo saper interpretare. Oggi abbiamo fatto un’ottima partita contro un avversario con valori decisamente superiori. Se non avessimo preso il secondo gol potevamo crederci fino alla fine”.

Eppure sul piano della manovra la Salernitana paradossalmente ha fatto meglio rispetto al match vinto domenica scorsa contro il Verona: “Oggi dovevamo migliorare la prova offerta col Verona, con più fluidità di gioco. Continuiamo a lavorare, abbiamo recuperato Bohinen. Daremo del filo da torcere a tutti. Nei primi venti minuti abbiamo provato a chiudere gli spazi e a ripartire, dopo il gol abbiamo alzato il baricentro, pressando alti ed accettando l’uno contro uno. Ma ci vuole personalità e attenzione, per molti era la prima in uno stadio così importante. La Salernitana deve lavorare su un modo di giocare produttivo e piacevole. Sono sempre altamente motivato e voglio trasferire questa motivazione ai miei giocatori. Abbiamo costruito una squadra con caratteristiche diverse, ma possiamo fare di più e meglio. Alla fine del girone d’andata potremo dare un valore generico più preciso. Dobbiamo credere del lavoro che facciamo”.

Così invece ai microfoni di Dazn: “Sono soddisfatto della prestazione, avevamo perso Maggiore e Radovanovic. Mi è piaciuta la disponibilità dei ragazzi, abbiamo fatto meglio rispetto alla partita col Verona e affrontavamo un avversario molto importante che sa fare un po’ di tutto. Siamo stati ordinati difensivamente senza rinunciare a ripartire. Un appunto sul secondo gol, abbiamo letto in ritardo la conquista della profondità da parte di Barella e questo ci ha penalizzato. Abbiamo creato i presupposti per cercare di far male all’Inter, potevamo pareggiare già con Kastanos. Abbiamo fatto bene in qualche ripartenza senza però concretizzare al massimo. C’è stato un passo avanti, con l’organico completo si può essere competitivi anche in partite del genere. Non cerchiamo colpevoli, ma cerchiamo di capire come rimediare agli errori e ragioniamo di squadra. Siamo molto critici, ma con la voglia di migliorare. Oggi è stato un bel banco di prova, per molti era la prima volta in un contesto del genere. Bisogna riconoscere lo spirito messo in campo dalla Salernitana, possiamo e vogliamo fare meglio e questo è il nostro obiettivo perché non dobbiamo accontentarci”.

Nicola ritrova Bohinen ma lascia ancora una volta in panca Bradaric, apparso sconsolato a fine gara: “Credo ciecamente in tutti i miei giocatori, il recupero di Bohinen è importante, è un giocatore di struttura e proprietario di quel ruolo. Può darci altre soluzioni, dispiace per Lovato che abbiamo perso prima della partita. Spero di recuperare anche Fazio e ritroveremo Radovanovic”.

Il tecnico granata ha parlato così in sala stampa: “Non siamo venuti qui per timbrare il cartellino, ma ho provato a crederci fino alla fine. L’Inter non era facile da incontrare per abilità e struttura fisica. I tifosi ci hanno applaudito perché hanno visto una squadra che voleva giocarsela. Bisogna sempre considerare chi hai di fronte, da questo punto di vista possiamo migliorare ancora molto. Non siamo poco cattivi ma dobbiamo diventare più strafottenti in certi momenti della partita, cosa che riesce quando hai una percezione dell’avversario diversa e ti porta ad essere più prudente contro un avversario del genere. Soprattutto nei primi 20’, quando siamo dietro la linea della palla, lavoriamo troppo sulle traiettorie di intercetto e tardiamo. Quando indirizziamo la pressione su una catena o sull’altra dobbiamo partire insieme, dipende anche dagli interpreti e dalle abitudini che avevano. Dobbiamo migliorare l’aggressività per quello che intendiamo. Perché Vilhena playmaker? Kastanos il play non lo ha mai fatto e credo che sia portato più a girare, in quella posizione bisogna mettere un giocatore più in grado di rimanere lì. Ha la capacità di girarsi con la palla, penetrare palla al piede e andare a servire le punte. Non mi è dispiaciuto, è la prima volta che interpreta quel ruolo. Sufficienza e leziosità in difesa? Non sono d’accordo, chiediamo ai giocatori di prendersi la responsabilità di giocare. Possiamo diventare più veloci ed efficaci, soprattutto nella posizione di Daniliuc dobbiamo capire quando favorire il giro palla o quando puntare l’avversario in uscita: è un 2001 ma ha personalità importante. Pirola è alla seconda da titolare con noi, non si nasce imparati, bisogna aspettare la crescita e aspettarsi anche eventuali errori. L’importante è che ci sia la convinzione e la volontà di apprendere sempre. Pensiamo a fare più punti possibili, non è utile pensare se rimaniamo invischiati o no nella lotta salvezza”.

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