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Nicola e il chiodo fisso: “Basta chiacchiere, andiamo a prenderci ciò che meritiamo”

Per uno che nel Genoa ha giocato 183 partite, segnando 5 gol ed accomodandosi 22 volte in panchina da allenatore, quella di domani contro la Sampdoria sarà una sfida ancora più ricca di carica, una sorta di derby personale. Davide Nicola prende tutto il buono possibile dalla sconfitta di Roma e cerca il suo primo successo alla guida della Salernitana. Il suo personale digiuno dura da dodici partite, le sette della sua avventura campana e le ultime cinque della scorsa annata al Torino. “Abbiamo solo un chiodo fisso, l’ardore di andarci a prendere quello che da tempo stiamo meritando, non si può dire a parole, dobbiamo solo andare in campo e dimostrare”, il succo della videoconferenza stampa tenutasi prima della partenza per la Liguria.

Le parole del tecnico

“Abbiamo provato due-tre soluzioni diverse in ottica Samp, sia con due punte, sia con due trequartisti, sia cambiando assetto. Sicuramente vorrò una squadra che possa dimostrare più qualità possibile. A Roma abbiamo dimostrato forse più gioco palla a terra che non il fatto di arrivare sugli esterni per crossare, ogni avversario ha le sue peculiarità, abitualmente studiamo l’avversario per cercare di capire come e dove fargli male. Senza essere blasfemi, la Salernitana credo sia risorta già da un po’ dal punto di vista della voglia di proporre un certo tipo di gioco, ora dobbiamo solo strappare il massimo punteggio su ogni campo, non c’è da fare troppe chiacchiere, vogliamo creare problemi all’avversario e prenderci quello che da tempo dimostriamo. ci crediamo, ci credo, voglio vedere in campo sempre di più. La Salernitana ha sempre e da tempo un solo risultato, più volte lo consegue e più ha possibilità di costruire il vero traguardo. Vogliamo riuscire a vincere, lo stiamo meritando da tempo nelle prestazioni e nelle idee, bisogna andare oltre le difficoltà. La Samp è forte in casa ma vogliamo esprimere noi stessi. Ora o mai più? Non lo concepisco, preferisco dire ora e sempre”.

I dubbi di formazione

Ranieri o Fazio? “Voglio vedere chi gioca dall’altra parte, potrebbero anche giocare entrambi o nessuno. Per la formazione non penso alle diffide ma alle qualità di tutti, il concetto di sono tutte finali è un non concetto, ogni partita è un’opportunità per avvicinarci all’obiettivo, più rimandi la vittoria, più diminuiscono le possibilità. Dobbiamo andare a Genova con lucidità e sicurezza, è ora di fare l’ultimo step”.

La voglia matta

“Mi piace questo ambiente e i miei giocatori il percorso che stiamo facendo, ho voglia matta di poter raggiungere il massimo risultato, sono orgoglioso ma non mi basta – aggiunge il trainer – A Roma ho visto squadra bella tosta dal punto di vista nervoso, credeva di fare risultato; non butto mai la croce addosso a nessuno ma pretendo che ognuno di noi analizzi sempre in maniera serena e con severa autocritica ogni episodio per migliorare. Se continuiamo così, arriverà tutto. Non ho dovuto raccogliere cocci dal punto di vista psicologico, c’è stata solo una settimana con un giorno in meno ed abbiamo dosato bene carichi per arrivare a domani e dare tutto. Le parole hanno valore fino a un certo punto, tutti sanno che non vediamo l’ora di conquistare quello che stiamo meritando e dobbiamo avere la forza di farlo sul campo”.

Il tour de force

Domani a Marassi, poi mercoledì a Udine, poi ancora in casa con la Fiorentina e l’ulteriore infrasettimanale col Venezia, se sarà confermato, fino al match dell’1 maggio a Bergamo. “Non c’è vantaggio, né handicap di giocare così tanto, si gioca ogni 3-4 giorni, ogni giocatore sarà chiamato in causa per dare il proprio contributo. Questa è la realtà, non mi chiedo se è meglio peggio, dovremo adattarci, in questo periodo c’è solo l’opportunità che il calendario ci dà per poter raggiungere quello che vogliamo. Se la Samp fa fatica immaginatevi una squadra come la nostra che si è dovuta reinventare per dimostrare di essere competitiva. A noi interessa analizzare l’avversario per esprimere noi stessi, deve esserci la convinzione di poter vincere, sapendo che siamo alla seconda fuori casa e poi ce ne sarà una terza”, ancora Nicola.

Il pranzo con proprietà e dirigenza

In settimana Iervolino ha invitato Sabatini, Nicola e lo staff a pranzo per caricare tutti verso il rush salvezza. “Il presidente ha incontrato parte della dirigenza, me e il direttore per ribadire la sua soddisfazione e dirci che ha Roma ha visto una squadra cazzuta e questo fa piacere perché vuol dire che il lavoro dà i suoi frutti – ha aggiunto – Il futuro? Mi interessa parlare di questo periodo, se pensassi alla permanenza a Salerno non sarei concentrato su quello che voglio raggiungere: mi interessa Sampdoria-Salernitana. Per arrivare a vincere bisogna battere i propri limiti, avere resilienza e poi vincere per ultimo contro gli avversari: zero fatica a dirlo, tanta nel dimostrarlo. Sono perseverante, nessuno potrà mai farmi cambiare idea, solo la matematica. Continuo a pensare che la più grande qualità di una squadra sia la capacità di mantenere entusiasmo”.

Modulo e singoli

Il modo di stare in campo è relativo, col 3-5-2 basta alzare una mezzala ed è 3-4-2-1, può diventare un 4-3-3. Non è importante fare fallo in sé: il fallo leale dimostra aggressività, delle volte sbagliamo il tempo, altre volte l’arbitro interpreta come tale un fallo che per noi non c’è. Vogliamo essere puliti nell’aggressività e fare meno falli. La squadra è cresciuta fisicamente grazie al nostro staff, stiamo facendo un lavoro incredibile e a Roma si è visto”, afferma in chiusura l’allenatore dell’ippocampo che si sofferma, poi, su Perotti e Mikael: “Diego è entrato in gruppo a metà settimana, se posso lo convoco: è importante che respiri il clima partita. Mikael e Djuric possono giocare insieme anche se con Milan bisogna avere un certo tipo di ruolo, il giocatore che gioca insieme a lui deve avere un’occupazione diversa degli spazi, essere dinamico e raccogliere ciò che produce il compagno ed eventualmente finalizzarlo. Anche il brasiliano avrà le sue chances”.

 

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