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Moviolone, troppi episodi dubbi: cattiva gestione Marinelli

Direzione insufficiente quella di Livio Marinelli dalla sezione di Tivoli. Molti gli errori da parte del fischietto laziale, che fanno andare su tutte le furie sia l’allenatore Inzaghi che chiede rispetto verso la Salernitana. Il presidente Iervolino ha definito la direzione arbitrale come scandalosa e ha chiesto pubblicamente le dimissioni del designatore Gianluca Rocchi. Diversi gli episodi dubbi, su tutti quello che porta al vantaggio partenopeo, probabilmente viziato da un fallo di Demme su Tchaouna. Inadeguato anche l’operato della sala Var che richiama il direttore solo in occasione del penalty, giustamente assegnato alla squadra azzurra. Soltanto cinque le ammonizioni, di cui la maggior parte arrivate nel recupero del secondo tempo.

Al 9’ Cajuste, dopo aver perso il controllo della sfera, atterra Candreva avviatosi in ripartenza verso la metà campo partenopea. Tantissime le proteste da parte del centrocampista italiano che avrebbe voluto un’ammonizione ai danni del numero 24, che poteva starci dato il fallo tattico. Il direttore la pensa diversamente ed accorda soltanto un calcio di punizione in favore dei granata. Al 12’ Tchaouna sottrae il pallone dai piedi di Juan Jesus che per fermarlo lo atterra con un calcio. Intervento duro che costringe l’intervento dei medici. Soltanto un richiamo verbale da parte di Marinelli verso il difensore brasiliano. Al 14’ Simy cade in area di rigore dopo un contatto con Rrahmani, che trattiene il numero 9 granata dalla maglietta. Per il direttore è tutto regolare e lascia correre. Decisione dubbia che nel post partita Luca Marelli, ex arbitro e ora opinionista per Dazn, definisce giusta. Troppo leggera la trattenuta con Simy che si lascia cadere dopo il minimo contatto. Al 25’ Gaetano ferma con un braccio il lancio di Candreva verso Bradaric. Anche in questo caso poteva starci la sanzione, dato che la Salernitana sarebbe potuta ripartire in campo aperto, ma il direttore decide di graziare il numero 70 del Napoli. Nessun episodio da moviola sulla rete del vantaggio granata, arrivata al minuto 29 con un destro da fuori area di Candreva. Al 32’ Simeone costringe al miracolo Ochoa, tuttavia l’attaccante argentino era partito in posizione di fuorigioco, non segnalato però dall’assistente, che fa riprendere con una rimessa laterale in favore del Napoli nella trequarti granata. Al 34’ arriva la prima ammonizione del match, quando Cajuste colpisce duramente Candreva dopo che l’italiano era andato via con grande numero. Giusto in questo caso il provvedimento nei confronti dello svedese che era stato già richiamato verbalmente più volte in precedenza. Al 36’ Simeone protesta in direzione dell’assistente per una trattenuta di Gyomber all’interno dell’area di rigore. Come nel caso di Simy la trattenuta è troppo leggera, corretta quindi la decisione di non assegnare il penalty. Al minuto 43 arriva la prima ammonizione anche tra le fila granate, quando Legowski abbraccia Kvaratskhelia impedendo la ripartenza alla squadra partenopea. Tante le lamentele da parte dei giocatori del Napoli, che avrebbero voluto che l’arbitro applicasse la regola del vantaggio. Il direttore resosi conto dell’errore chiede scusa al capitano Di Lorenzo. Al 46’ arriva l’episodio che cambia la storia della partita. Su un traversone Simeone anticipa Fazio, che colpisce l’attaccante con un calcio sul piede. Marinelli viene richiamato dal Var e dopo pochi secondi di rewiew assegna un calcio di rigore alla squadra di Mazzarri. Sul dischetto Politano non sbaglia e porta il risultato in parità. Penalty molto simile a quelli assegnati in Inter-Verona e nel derby di Coppa Italia tra Roma e Lazio, dove si premia chi arriva per primo sul pallone. Durante il dialogo tra arbitro e Var viene ammonito anche Pippo Inzaghi, che al termine dalla partita in conferenza dirà di non aver fatto niente e di aver ricevuto una ammonizione ingiusta che lo costringerà a saltare il prossimo match per squalifica.

La seconda frazione inizia con un fallo di Gaetano ai danni di Martegani, che dopo aver sottratto il pallone al numero 70 azzurro ha l’occasione di ripartire in contropiede. Neanche in questo caso l’intervento è punibile con il cartellino giallo secondo il direttore. Al 57’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Fazio si appoggia con le braccia sulla schiena di Rrahmani, commettendo un’infrazione. Anche in questo caso sono state molte le proteste da parte dei giocatori del Napoli, che avrebbero preferito che si applicasse il vantaggio per poter ripartire in campo aperto. Al 95’ arriva l’ammonizione anche per Bradaric, che con un intervento in scivolata atterra Zerbin fermando il contropiede azzurro. Giusto in questo caso il provvedimento disciplinare nei confronti del numero 3 granata. Dal calcio di punizione nascerà la rete del vantaggio del Napoli, con Rrahmani che servito di testa da Demme calcia in porta superando Ochoa. Tantissime le proteste da parte della Salernitana per un colpo alla testa ricevuto da Tchaouna nel contrasto aereo con Demme, in occasione dell’assist. Dal replay si nota come il centrocampista del Napoli salti con il gomito alto diretto verso il volto del numero 33 granata. Sbagliata in questo caso la decisione di assegnare la rete senza rivedere l’azione al Var. Al termine della partita, tramite un post sui social, è intervenuto sull’episodio l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, che sostiene che: “Demme salta più in alto, ma sicuramente il contatto (tutto da vedere se col viso o con altra parte del corpo) avviene prima dell’impatto col pallone. Quindi se viene colpito il viso, il gol va annullato”. Per Luca Marelli invece: “Non c’è nulla, c’è stato uno scontro in area ma lo scontro di Ochoa è arrivato con Fazio. Non ci sono irregolarità, il gol del Napoli è lecito”. Ammonito giustamente l’autore del gol Amir Rrahmani, per essersi tolto la maglia da gioco durante l’esultanza. Al 100’ minuto arriva anche l’ammonizione per Kvaratskhelia, dopo che ha rallentato la ripresa del gioco calciando via il pallone, impedendo alla Salernitana di battere la rimessa laterale velocemente.

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