Dopo le polemiche del presidente granata Danilo Iervolino relativamente alle gare con Juventus e Napoli, l’Aia ha voluto mandare un segnale designando il miglior fischietto italiano per lo scontro diretto Salernitana-Genoa. Togliendo, in parole povere, qualsiasi alibi ai granata in caso di ulteriore ko. Il copione peggiore, puntualmente, si realizza. La Salernitana perde per suoi demeriti e per l’errore madornale di Lovato.
La direzione di Orsato è senza macchie, anzi, il fischietto internazionale sceglie un metro di giudizio poco british, fischiando anche i mezzi falli proprio per evitare ai toni della gara di alzarsi. Il metro è uniforme durante tutta la partita. Le decisioni sono sempre giuste, confermate dalla sala var nei diversi check, in particolare al minuto 60 quando Bani stende Tchaouna al limite dell’area di rigore con i granata che chiedono un fallo da rigore. Colpisce lo scarso ricorso al fallo della Salernitana in un match da vincere a tutti i costi.
Dopo 90 secondi la gara di sblocca, regolare la posizione di Bradaric su filtrante di Candreva; il croato è poi autore dell’assist per Martegani. Mauro Vivenzi di Brescia tiene giù la bandierina e non serve nemmeno il check dalla Sala Var. Al 4’ Vogliacco entra duro su Simy; Orsato non tira fuori il cartellino, ma il genoano è scomposto col piede con cui colpisce il nigeriano. Giusta la chiamata all’8’ quando da un contrasto Lovato-Retegui i genoani chiedono il corner ma è rimessa dal fondo. Al 13’ il pareggio del Genoa è regolare: Retegui è in gioco sia sul primo lancio su cui fa sponda che sull’assist di Badelj (lento Gyomber a risalire). Anche in questo caso il primo assistente Marco Ceccon non interviene e non serve il check dalla sala Var. Pesante multa in arrivo per i granata, visto che l’argentino è colpito da uno snack, piovuto dagli spalti durante l’esultanza, insieme ad altri oggetti contundenti che Orsato prontamente porta al quarto uomo anche a favore di telecamere in modo piuttosto plateale. Al 16’ Simy viene pescato da Pierozzi in area, ma parte in off-side. E’ questa la chiamata, precedente alla carica su Martinez del nigeriano. Al 21’ volano parole grosse tra Candreva e Vogliacco che finiscono fronte contro fronte: il genoano chiedeva la rimessa laterale su controllo volante dell’esperto granata, Orsato prima lascia correre e poi fischia il fallo a favore della Salernitana per netto fallo di Frendrup.
Al 27’ Vogliacco tiene giù Simy e ferma una ripartenza granata; in termini di regolamento poteva starci il cartellino giallo. Orsato non pesca nulla dal taschino. Al 29’ è Frendrup il primo ammonito del match, con il genoano arriva in ritardo su Bradaric, furbo nell’anticipo. Al 31’ proteste ospiti: Strootman porta via palla a Candreva e poi falcia il numero 87. Per Orsato c’è il fallo mentre l’olandese voleva continuare a giocare. Un check dalla Sala Var al 32’ per un contrasto che vede protagonisti Lovato e Vasquez, non ci sono piedi a martello o interventi cattivi, è semplice scontro di gioco.
Al 36’ c’è – seppur millimetrico – l’offside di Simy su lancio di Candreva. Il nigeriano stava poi cercando di difendere palla per un compagno accorrente. Copione identico due minuti dopo con Candreva pizzicato oltre la linea dei difensori. Per due volte Orsato fischia tocco di mano ai calciatori del Genoa: prima a Gudmundsson poi a Retegui più o meno nella stessa zona di campo.
Al 45’ Bradaric si conquista un secondo giallo: Badelj lo pesta sullo slancio e Orsato non ha alternative all’ammonizione. Sulla punizione seguente check del Var per un tocco di mano di Strootman che non c’è. Orsato manda curiosamente le squadre a riposo dopo la battuta del corner non aspettando l’esito del tiro di Martegani dal limite, con l’argentino che sfiora l’eurogol trovando – a gioco fermo – la super risposta di Martinez. Orsato aveva concesso 1 minuto, poi allungato per la verifica dalla Sala Var sul tocco di Strootman. La Salernitana chiude il primo tempo senza aver commesso falli.
Secondo tempo
Il primo fallo del match dei granata lo commette Pierozzi al 5’ della ripresa in area genoana. Il secondo è di Simy che ostacola l’uscita di Martinez tre minuti dopo. Al 55’ da un pallone apparentemente innocuo, nasce un regalo clamoroso di Lovato al Genoa. Il numero 55 cerca di allontanare di testa ma finisce con il toccare il pallone col gomito, Orsato è vicino e indica il dischetto. Dalla Sala var si controlla solo l’eventuale tocco di testa che genererebbe un’auto-giocata, evitando il penalty. Ma il pallone va direttamente sul gomito di Lovato, rigore netto che Gudmundsson trasforma per il 2-1 del Genoa. Al 60’ Tchaouna sfugge a Bani e viene steso proprio all’ingresso dell’area di rigore. Orsato fischia punizione dal limite e ammonisce Bani con i granata che chiedono il penalty. Le gambe dei calciatori sono fuori area, il contatto avviene sul piede sinistro del franco-ciadiano, quindi giusto non fischiare il rigore anche se il busto dei contendenti pare all’interno dell’area. Al 71’ ammonito Vogliacco che dopo il cambio non sceglie la strada più veloce e breve per lasciare il campo, Orsato applica il regolamento e la interpreta come una perdita di tempo.
Al 77’ Orsato estrae un rosso al magazziniere Mario Gaeta che aveva protestato eccessivamente dopo un fallo in attacco fischiato a Ikwuemesi. Quella tra Ikwuemesi e Orsato diventa una sfida personale, senza partita, visto che viene pizzicato due volte in offside e poi in un controllo galeotto con la mano. Orsato è sempre vicino all’azione e vede bene in tutte le situazioni. Nel primo dei 5 di recupero, ammonito Martinez che ci mette un’eternità a rimettere il pallone in campo. Al 92’ Orsato inverte una rimessa laterale che pareva a favore dei granata. Forse l’unica sbavatura di una direzione ben al di sopra della semplice sufficienza. E la Salernitana adesso non può appellarsi a nessuno.
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